La Corte federale alla fine è stata più realista del re: 15 punti di penalizzazione alla Juventus all’interno del caso plusvalenze, 6 in più rispetto alla richiesta del procuratore federale della FIGC, Giuseppe Chiné.
La reazione a caldo della Juventus
Se a questa sentenza davvero dura, si aggiungono le sanzioni anche per i dirigenti, nello specifico 24 mesi ad Andrea Agnelli, 30 mesi a Fabio Paratici, ex ds ora al Tottenham, 16 all’attuale ds, Federico Cherubini, 8 mesi per Pavel Nedved, 24 per Mauro Arrivabene, è evidente come la risposta della Juve sia stata allo stesso modo netta: “Una palese ingiustizia anche nei confronti di milioni di appassionati, che confidiamo sia presto sanata nel prossimo grado di giudizio”, è stata la nota rilasciata dai legali del club bianconero Bellacosa, Sangiorgio e Apa.
Le carte in mano alla Juve
Ora la Juve ha un mese di tempo a partire dalla pubblicazione della sentenza per presentare ricorso. Lo dovrà fare presso il Collegio di Garanzia dello Sport istituito presso il Coni, ovvero l’ultimo grado di giudizio in ambito sportivo. Passeranno poi altre settimane per arrivare all’udienza e poi alla sentenza definitiva. Importante però sapere che il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni può far tornare in Corte federale la discussione sul caso se vi trova dei vizi di forma e/o violazioni di diritto della difesa, ma non può assolutamente cancellare o diminuire le sanzioni comminate. In caso di ulteriore condanna, la Juve potrà soltanto appellarsi al Tar del Lazio.
Le prospettive concrete
La strada per vedere riconsiderare completamente la totalità delle sentenze comminate alla Juventus è davvero ardua, anche se i bianconeri la percorreranno fino in fondo. La prospettiva più vicina però è un campionato attuale in cui dire addio ai sogni scudetto e lottare contro almeno altre quattro squadre per un solo posto Champions e di conseguenza vedere da vicino lo spettro di un anno, il prossimo, senza competizioni europee, con tutto il carico di soldi e prestigio che si portano con sé.
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