I fotogrammi del gol di Lautaro Martinez servito per sancire il 3-0 al Milan in finale di Supercoppa Italiana sono ancora stampati negli occhi di tutti i tifosi. La sequenza è degna di un grande centravanti e insieme di un grande numero 10, proprio il numero che Lautaro corre a mostrare ai tifosi dopo il gol sotto la curva dello stadio “King Fahd” di Riad.
Il movimento che precede il gol
Quando Lautaro vede che la difesa lancia lungo frappone il suo corpo tra quello di Tomori, che cerca l’anticipo e la palla. Riesce in questo modo a tenere fermo il difensore inglese e a farsi arrivare la sfera. Poi qui fa una prima genialata, degna dei centravantoni alla Luca Toni. Tiene dietro Tomori con il braccio sinistro e allo stesso momento lo supera giocando di baricentro con quel suo corpo tozzo e potente.
Quando la palla tocca terra e supera i due così avviluppati, Tomori capisce che deve intervenire subito, altrimenti Lautaro gli scappa, ma l’argentino lo ha bloccato tra le sue spire e non lo fa spostare in avanti alla ricerca dell’anticipo.
Questo movimento gli crea uno spazio di vantaggio che il 10 interista si prende aggredendo la palla e lo spazio stesso correndo verso Tătărușanu. Il portiere rumeno gli esce incontro, Lautaro ha la capacità di carezzare la sfera di esterno punta sinistra e poi ecco la seconda genialata.
Il colpo ad “effetto”
Non ha tempo e spazio per caricare e tirare forte di sinistro. Ha la palla leggermente sotto e tenta un colpo da biliardo. Mette l’esterno del destro sotto al pallone e alzandolo leggermente gli da un effetto a rientrare, così da farlo scivolare al fianco del portiere e poi rientrare verso la porta. Tătărușanu capisce, si slancia, ma è tardi. Il pallone passa e inizia a roteare in senso orario verso il secondo palo. Eupalla, come scriveva Brera, è benevola e vuole premiare questo meraviglioso gesto tecnico. Gira, gira, gira, la palla bacia il palo, infilandosi in rete.
Degno erede di una lunga stirpe
Il colpo d’esterno è un po’ sparito dai radar del calcio contemporaneo. I grandi maestri degli anni ’70, Franz Beckenbauer e Johan Cruijff su tutti hanno mostrato meraviglie, utilizzando l’esterno non solo per disorientare gli avversari e condurre il gioco con maestria, ma anche per rubare tempi di gioco agli avversari, necessari per far correre di più e meglio i propri compagni.
Oggi l’esterno è un brand griffato esclusivamente Luka Modric e tra i centravanti l’ultimo a mostrarlo in giro è stato in alcune occasioni Luis Suarez.
Con questo meraviglioso gol Lautaro Martinez ha fatto riscoprire un gesto tecnico e atletico di grande bellezza ed enorme efficacia. Con l’argentino quello che abbiamo visto a Riad non resterà solo un piccolo capolavoro isolato, ma il primo di una inestimabile collezione.
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