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Calcio italiano

Paulo Dybala sta prendendo per mano la Roma, ma ora serve anche altro ai giallorossi

Questo primo scorcio di 2023 in casa Roma porta un nome ed un cognome, quelli del fenomeno argentino. Ma per il salto di qualità manca ancora qualcosa

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Paulo Dybala
Paulo Dybala (© LaPresse)

Questo primo scorcio di 2023 in casa Roma porta un nome ed un cognome, quelli di Paulo Dybala. L’argentino, a quanto pare con il morale a mille dopo lo storico titolo mondiale conquistato in Qatar assieme alla sua Argentina, è tornato in Italia (in anticipo sul previsto come ha tenuto a sottolineare il suo allenatore Josè Mourinho) con la ferma volontà di non interrompere questo “magic moment” e trasferirlo anche nei confini di casa nostra.

Le ultime uscite, effettivamente, stanno confermando l’assunto. Gol vittoria contro il Genoa in Coppa Italia, quindi immediata doppietta decisiva contro la Fiorentina in Serie A. Nel breve volgere di pochi giorni il fuoriclasse nativo di Laguna Larga ha ribadito a tutti di essersi ambientato nel migliore dei modi con la casacca giallo-rossa e di essere pronto a prendere per mano la squadra per portarla più in alto possibile.

Non abbiamo dubbi che Josè Mourinho stia apprezzando sotto molti punti di vista l’operato dell’argentino e, non ultima, anche la sua ritrovata vena realizzativa, specialmente in una stagione nella quale Tammy Abraham, il vero terminale offensivo romanista, sembra avere le polveri un po’ troppo bagnate. Come spesso accade, i numeri non mentono. Paulo Dybala, infatti, ha già raggiunto quota 7 reti segnate in campionato, mentre il suo collega di reparto inglese è fermo a quota 4.

Tutto sommato la coppia si integra bene, e lo dimostrano anche i due assist serviti dall’ex giocatore del Chelsea alla Joya proprio nell’ultimo match contro la Fiorentina, ma l’attacco della Roma deve e può fare di più. Non si può parlare di un problema di reparto, piuttosto bisogna valutare che ai giallorossi sembra mancare una capacità di “fare male” nel suo complesso di squadra. 23 reti all’attivo in 18 turni sono davvero un bottino risicato (media 1.2 a incontro) e su questo c’è poco da discutere.

Le “bocche da fuoco” non sembrano essere molte (e la scarsa vena realizzativa di Nicolò Zaniolo di certo non aiuta) e spesso sono le situazioni da palla inattiva a facilitare le cose, con circa la metà dei gol arrivati in questo modo. Una squadra del livello della Roma non può fare affidamento solamente sui guizzi di Paulo Dybala e questo girone di ritorno che sta per incominciare dovrà confermarlo. Per il momento la capitale si gode una Joya ritrovata. Il cambio di aria da Torino a Roma sembra aver fatto bene al classe 1993, che ha ridotto gli infortuni (tallone d’Achille enorme in bianconero) e ha alzato il numero dei gol. Ora starà ai compagni seguirlo…

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