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Calcio italiano

Come Thiago Motta ha raddrizzato il Bologna

Il tecnico ha rilanciato i rossoblù puntando tutto sull’intensità, una scelta felice che sta ripagando. E ora viene il bello

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Thiago Motta, allenatore del Bologna stagione 2022-23
Thiago Motta, allenatore del Bologna FC 1909 (©LaPresse)

Parola d’ordine: intensità. Non è una questione di modulo, né di tattica o di equilibrio tra i reparti. La ricetta con cui Thiago Motta ha rilanciato il Bologna è la più antica del mondo: se vado più forte degli altri, ho più probabilità di vincere. E allora tutti giù a testa bassa e pedalare.

A Casteldebole se ne sono accorti in molti, in primis i giocatori. Ad alcuni di loro è pure scappato detto durante le interviste, anche se in pochi tra gli addetti ai lavori ci hanno fatto caso. L’Orsolini ritrovato delle ultime partite, dopo il bellissimo gol contro l’Atalanta dedicato a Sinisa, ha accennato all’aumento dei carichi durante gli allenamenti. Così, tra le righe. Ecco, la svolta della stagione rossoblù è partita da qui. Nessuna bacchetta magica. Nessun segreto. Solo tanta buona volontà e un bel bagno di umiltà.

Certo, Thiago Motta ci ha messo del suo anche dal punto di vista tattico. Ma non a caso è servita qualche partita prima che i risultati arrivassero. Un mese, per l’esattezza. Il tempo trascorso tra la prima sconfitta (quella interna con l’Empoli, a onor del vero del tutto episodica, datata 17 settembre 2022) e la prima vittoria (l’1-0 sul Cagliari in Coppa Italia del 20 ottobre). È bastato per mettere benzina nelle gambe e far crescere la condizione atletica, così da permettere ai suoi ragazzi di seguire lo spartito richiesto. Un 4.2.3.1 con linee serrate e tanta intensità, sia in fase di possesso che di non possesso. Per informazioni chiedere all’Atalanta di Gasperini, brava a rimontare e vincere 2-1 al Dall’Ara dopo che nel primo tempo non era mai riuscita a ragionare. E a vedere palla.

La chiave tattica

L’ex centrocampista della Nazionale azzurra ha accantonato fin da subito la difesa a 3 e si è messo a 4 sfruttando la duttilità di Posch, riscopertosi all’improvviso terzino destro goleador. In mezzo, dopo i primi esperimenti, ha battezzato la coppia Soumaoro-Lucumi, mentre sull’out di sinistra ha alternato Cambiaso e Lykogiannis senza mai trovare la quadra definitiva. Motivo per cui Sartori sta cercando di arrivare a Terzic della Fiorentina.

Tali scelte hanno riportato Medel davanti alla difesa a ringhiare contro tutto e tutti, con il giovane scozzese Ferguson al suo fianco ed Aebischer esterno alto a destra. Dominguez, sistemato da trequartista, è stata una felice intuizione, perché ha permesso al tecnico di avere un calciatore abile tra le linee e al contempo capace di portare la prima pressione sul portatore palla avversario. Anche qui il ballottaggio si è limitato per lo più all’out di sinistra tra Barrow e Soriano, mentre Orsolini è stato impiegato quasi sempre come arma a gara in corso, rivelandosi più che efficace.

L’ora dei giovani

Davanti, infine, il peso dell’attacco è stato affidato ad Arnautovic. Una scelta forte, che ha relegato in panca il giovane talentuoso Zirkzee, arrivato a Bologna nella speranza di consacrarsi definitivamente. Ed è questa, forse, la prossima sfida che attende Thiago Motta: riuscire a far emergere i tanti ragazzi delle belle speranze presenti nella rosa rossoblù: da Amey (classe 2005) fino a Raimondo (2004), passando per Stivanello (2004) e Pyythia (2003). Ora che la condizione atletica è al top e la classifica sorride si può guardare al futuro con maggiore serenità.

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