Un’Inter stanca, senza idee e con sostituzioni che non hanno saputo dare il cambio di passo alla squadra perde contro un’Empoli che non ha nessuna paura di scendere in campo a San Siro e giocare il suo calcio fatto di idee e grande movimento di uomini e pallone.
Inzaghi sceglie Stefan de Vrij al posto di Acerbi come unico cambio rispetto alla formazione che ha vinto la Supercoppa Italiana a Riad. Zanetti invece nel ballottaggio tra Satriano e Cambiaghi va con il ragazzo italiano classe 2000 ed è una buona scelta.
L’espulsione di Skriniar cambia la partita
All’inizio è l’Empoli a giocare, sfrontata e coraggioso, arriva due volte al tiro con Cambiaghi e Caputo e si nota subito una certa stanchezza nella manovra interista. L’unico sbocco è sempre lo stesso, palla da destra a sinistra con un veloce cambio di gioco e palla a Dimarco che una volta tenta al volo, bella parata di Vicario e un’altra serve Lautaro Martinez, che non trova la porta. Quando ormai sembrava tutto serenamente incamminarsi verso lo 0-0 e ci vediamo dopo il tè, Skriniar scalcia alzando troppo la gamba Caputo e l’arbitro Rapuano lo espelle per doppio giallo dopo averlo ammonito la prima volta per un intervento su Ebuehi.
Il ragazzino baldanzoso
Nel secondo tempo l’Empoli sa sfruttare l’uomo in più. Gioca su un lato per ribaltare velocemente e con una fitta rete di passaggi servendo gli attaccanti sul lato debole. Così Cambiaghi prima e Bajrami dopo arrivano a un passo dalla rete.
Al 63’ la partita cambia di nuovo. Entra Tommaso Baldanzi, classe 2003, uno che ha dichiarato di voler essere allenato da Klopp (sognando quindi Anfield Road). Questo coraggio non è mal posto. Praticamente al primo pallo ne toccato, dopo un’altra azione con ribaltamento di lato, la palla arriva al centro per Baldanzi che tira forte. Onana tocca, ma la palla va in gol. Il portiere del Camerun ha delle colpe, ma il tiro è stato scoccato con un colpo davvero velenoso.
In svantaggio l’Inter non cambia, troppa poca energia per impensierire davvero un Empoli ben disposto e forte con i suoi centrali che bloccano ogni tentativo con palla lunga. Entrano anche Dzeko e Lukaku, Inzaghi cerca la palla in the box e poi quello che capita capita, ma Luperto e De Winter giganteggiano.
Le prospettive cambiano
L’Inter, almeno fino a questa sconfitta, forse era la vera anti-Napoli ancora in circolazione, anche perché ha battuto gli azzurri nella partita del 4 gennaio. Ora si sistema a 13 punti dalla capolista e sembra davvero difficile un recupero folle. A questo punto conviene guardarsi le spalle e fare la corsa d’anticipo più che di rincorsa. La Roma è già lì a 37 punti, mentre Atalanta e Lazio, che dovrà giocare domani contro il Milan, sono a un passo.
L’Empoli invece non ha nessun motivo per non osare. Ha gioco, calciatori giovani e sfrontati e alcune individualità d’esperienza che in serie A servono. Bene per l’Empoli guardarsi avanti e correre, per poi vendere a suon di milioni i talenti che ha a disposizione.
Il migliore in campo
Tommaso Baldanzi entra e decide, ma la partita di Fabiano Parisi, desiderio di mercato proprio dell’Inter, è davvero notevole. Abbiamo vissuto anni di magra tremenda per la fascia sinistra azzurra. In una sola generazione Udogie, Dimarco e Parisi ci fanno tornare a sorridere.
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