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Calcio italiano

Lazio, un’orchestra che ha imparato a suonare la musica del “maestro” Sarri, e ora sa farlo anche senza Immobile

Maurizio Sarri é riuscito a creare una magnifica orchestra che non ha mai avuto grossi problemi contro il Milan

Quando gioca così la Lazio, oltre ad essere un vero e proprio piacere per gli occhi, dimostra di essere un’orchestra davvero eccezionale. Lo spartito è quello ben noto, ovvero quello voluto e pensato da mister Maurizio Sarri, ma c’è poco da dire, la squadra biancoceleste ora sa suonare allo stesso ritmo e all’unisono. Un aspetto che, fino a poche giornate fa, non sembrava essere possibile.

Per ulteriori conferme chiedere al Milan. I campioni d’Italia in carica, infatti, hanno lasciato lo stadio Olimpico di Roma assordati e assuefatti dalla musica impartita loro dalla compagine laziale. Un 4-0 fragoroso, come due timpani che scandiscono il tempo. Inatteso, senza dubbio, ma rumoroso, quello senza ombra di dubbio. Per confermare come la squadra di mister Sarri sia diventata un’orchestra, è sufficiente leggere il tabellino del match di ieri sera.

Le reti, veri e propri assoli, portano la firma di Sergej Milinkovic-Savic, Mattia Zaccagni, Luis Alberto e Felipe Anderson. Tanta qualità, e lo si nota subito leggendo i nomi, ma ormai si può parlare di un vero complesso che procede tutto sulle stesse note. Ovviamente non si può parlare di jazzisti, il tecnico toscano non permetterebbe mai tanta indipendenza, piuttosto si può parlare di un gruppo ben guidato, che sa piazzare acuti importanti, ma ora è in grado anche di gestire il ritmo, un fattore non sempre “amico”.

Se i supporters biancocelesti fossero in cerca di ulteriori motivi per essere soddisfatti della propria squadra, si può sottolineare come il capitano e il trascinatore degli ultimi anni, ovvero Ciro Immobile, non è più una pedina impossibile da sostituire. Il centravanti campano, che ha segnato per questi colori caterve di gol, per sua sfortuna, ha saltato un’ampia fetta di questo campionato, per colpa di ben due infortuni muscolari.

Ma, se fino a pochi mesi fa, un’assenza simile poteva assomigliare molto ad un macigno, ora per la Lazio il supporting cast sa sopperire anche alla sua mancanza, persino quella del leader. Quando tornerà, poi, la musica non potrà che giovarsene. Come la classifica, che per il momento parla già di suo di uno scintillante terzo posto a pari merito con Inter e Roma, ad una sola lunghezza dal Milan.“Ma che musica, maestro… Sarri!”.

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