Se l’Italia ha trovato la Spagna, la Croazia semifinalista mondiale ha pescato l’Olanda padrona di casa. Sarà questa la prima semifinale della Nations League 2023, in programma mercoledì 14 giugno allo stadio De Kuip di Rotterdam (fischio di inizio ore 20.45). Tre giorni dopo, nello stesso impianto e alla stessa ora, si disputerà l’ultimo atto per decidere la squadra che succederà nell’albo d’oro alla Francia di Mbappè. Se l’analisi della Spagna l’abbiamo già fatta (clicca qui per leggere l’articolo), andiamo a scoprire chi sono le altre due squadre del tabellone tra pregi e difetti.
Croazia
I punti di forza:
- Luka Modric – Il centrocampista del Real Madrid vuole vincere la Nations League. E con la sua classe, se si mette in testa una cosa, può riuscirci. Anche quando si parla di impresa.
- Il Ct Zlatko Dalic – Secondo a Russia 2018, terzo a Qatar 2022. Il commissario tecnico sta facendo un miracolo con la Nazionale di uno stato, la Croazia, che ha solo 6 milioni di abitanti. Se qualcosa non si romperà da qui a giugno questa è una squadra da prendere con le molle.
- Il mix gioventù-esperienza – Lovren, Vida, Perisic, Brozovic, Orsic e Kramaric, tutti sopra i 30 anni, insieme ad alcuni giovani di prospettiva come il difensore centrale Bosko Gvardiol (Lipsia) e il trequartista Luka Sucic (Red Bull Salisburgo), 21 anni entrambi e un futuro radioso davanti.
I punti deboli:
- Il centravanti – Livaja, Petkovic, Orsic e Kramaric non sono scarsi ma nemmeno fenomeni. In Qatar hanno fatto la loro parte, portando la Croazia fino in semifinale. In Olanda potrebbe non bastare.
- La rosa corta – Se la Croazia ha un difetto è la lunghezza del suo roster (per dirla all’americana). Di conseguenza se per caso dovessero arrivare degli infortuni, cosa che verso la fine della stagione può capitare, il Ct Dalic potrebbe ritrovarsi in difficoltà.
- Gli anni passano – L’età di Modric e Perisic, giocatori cardine di questa squadra, potrebbe essere un fattore: il regista va per i 38 anni, l’esterno mancino per i 34. Terranno botta?
Olanda
I punti di forza:
- Il fattore campo – Giocare in casa è sempre un bel vantaggio, soprattutto quando si gioca con la propria Nazionale. Potete chiedere all’Italia e all’Inghilterra in occasione dell’ultimo Europeo. All’Olanda l’ultima coppa giocata tra le mura amiche è rimasta sul groppone proprio a causa degli azzurri (e di Toldo). Se gli Orange dovessero arrivare in finale forse sperano di trovare la Spagna.
- La difesa – Quando la tua retroguardia può contare su Virgil van Dijk, uno dei difensori più forti del mondo, ha un bel vantaggio. Il capitano degli Orange sa difendere e all’occorrenza fare gol, ma soprattutto ha carisma da vendere. E se Akè, Timber e De Ligt cresceranno ancora la difesa dell’Olanda potrebbe diventare impenetrabile.
- Serbatoio infinito – I vivai olandesi, in particolare quello dell’Ajax, sono tra i migliori al mondo. Sono tantissimi i giovani che da qui a giugno potrebbero crescere e diventare punti di forza per il Ct Koeman. Primi tra questi Kenneth Taylor (2002) e Xavi Simons (2003).
I punti deboli:
- Incognita Koeman – Ronald “Rambo” Koeman torna sulla panchina Orange dopo 3 anni. Nella sua prima avventura sfiorò il trionfo nella Nations League 2019, perdendo in finale contro il Portogallo, poi si qualificò a Euro 2020 ma decise all’improvviso di lasciare per sposare il Barcellona. Chissà che la sua scelta non abbia lasciato strascichi sui calciatori.
- Attacco leggero – Va bene Depay, genio e sregolatezza. Va bene Gakpò, esploso in Qatar e passato proprio ora al Liverpool. Ma davanti Koeman non ha il goleador che fa dormire sonni tranquilli. Vedremo se il gioco sarà migliore rispetto a quello espresso da Van Gaal e risolverà il problema.
- Il portiere – Il problema pèiù grande della Nazionale Orange. Che con Nappert, Biljow e Pasveer non hanno un portiere di livello in grado di dare certezze. Il primo vero scoglio da superare per il neo Ct
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