“La Giornata della Memoria deve essere anche il giorno della responsabilità, soprattutto per il mondo del calcio che con le sue diverse componenti e nelle sue molteplici dimensioni è quotidianamente impegnato nell’esaltare i valori del rispetto, della fratellanza e dell’inclusione”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha parlato della Giornata della Memoria, che ogni 27 gennaio ricorda le vittime della Shoah e che quest’anno ha visto la Federazione lanciare una campagna di comunicazione sui propri canali social, così da ribadire l’impegno del movimento calcistico contro ogni forma di discriminazione razziale.
“Scendiamo in campo per coltivare la memoria affinché l’orrore della discriminazione e dell’antisemitismo non trovi più cittadinanza nella nostra società, a partire dagli stadi – ha aggiunto Gravina -. Diciamo basta ai cori, basta all’esposizione di simboli razzisti e basta alle offese che umiliano la dignità umana. Il mio è un accorato appello a tutte le istituzioni e ai club, che devono essere in prima linea per contrastare questi fenomeni, ma anche alla maggioranza dei tifosi per bene, che devono iniziare a dissociarsi quando accadono fatti così incresciosi”.
“Come Figc – ha concluso – siamo impegnati in un complesso processo di rinnovamento culturale mettendo al centro del nostro messaggio l’educazione e la formazione, a partire dalle scuole calcio. Per valorizzare al meglio questo percorso, è mia intenzione condividere ulteriori percorsi con i rappresentanti della Comunità ebraica”.
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