Sarà che si chiama Josip (come Ilicic), sarà il vento dell’est, sta di fatto che l’arrivo di Brekalo a Firenze potrebbe essere la scintilla che riaccende la stagione della Viola. Se la dirigenza ci crede, i tifosi se lo augurano. E intanto ieri si sono goduti le prime parole del fantasista croato, sbarcato a Firenze in attesa della firma sul contratto e già carichissimo. “Il mio numero sarà il 77, perché il mio numero è il 7 e qua io voglio essere il doppio”.
Un carattere particolare…
Partiamo da qui. Dall’ego di questo calciatore dotato di grande tecnica e capace di paurose accelerazioni palla al piede. Classe 1998, nato a Zagabria, Brekalo è alto 175 cm. Destripede, guizzante, è un attaccante che ama partire largo a sinistra per venire dentro e tagliare a fette le difese avversarie. Un’arma letale, se ispirato. L’incognita è solo questa: il suo carattere. L’esterno croato, se trova fiducia, diventa devastante. In caso contrario si spegne come una candela al primo soffio.
Starà a mister Italiano, dunque, trovare la giusta chiave di volta per inserirlo non tanto negli schemi della sua Fiorentina, quanto nello spogliatoio. E farlo sentire importante. Già, perché i numeri parlano chiaro. Quando Brekalo ha trovato l’ambiente adatto ha sempre fatto la differenza. Non tanto con i gol (il suo massimo stagionale in carriera è 7, realizzati una volta col Wolfsburg e una col Torino) quanto con gli assist e la sua innata capacità di spaccare in due le difese.
Ma il suo carattere a volte gli ha giocato brutti scherzi. Anche nell’ultima parentesi italiana, con il Torino, nel 2021-22. La voglia di tornare a rendersi protagonista in Bundesliga con la maglia del Wolsfburg, magari per farli ricredere di non avere creduto fino in fondo in lui, lo ha portato ad allontanarsi da Juric e a perdere il Mondiale in Qatar. Sei mesi dopo si ritrova di nuovo in Serie A, sperando di ritrovare armonia e giocate.
Il paragone con Alen Boksic
Con le debite proporzioni e il dovuto rispetto per un calciatore che ha fatto grandi cose nel corso della sua carriera, sia a livello di club che di Nazionale, Brekalo ricorda per certi versi Alen Boksic. L’attaccante croato, negli anni ’90, fece le fortune di Zeman alla Lazio. Esploso nel Marsiglia, arrivò in Italia nel 1993-94 proprio nel club della capitale.
Molto più fisico del trequartista Viola, Boksic con i suoi tagli riusciva nell’impresa di aprire le difese come fossero di burro. Segnava poco ma faceva segnare gli altri. Per informazioni potete chiedere a Beppe Signori, che ha beneficiato parecchio della forza, delle accelerazioni e della classe del croato. Visto che il problema della Fiorentina è proprio il gol, anche Jovic e Cabral sperano che Brekalo diventi il “loro” Boksic. E i tifosi ancora di più.
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