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Calcio italiano

Hernandez-Giroud e un mal di Mondiale da superare a tutti i costi

I due francesi sono irriconoscibili dopo il Qatar. Per rivedere il vero Milan e puntare alla Champions bisogna ritrovarli. Già a partire dal Sassuolo

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Theo Hernandez e Olivier Giroud
Theo Hernandez e Olivier Giroud dopo il gol del 2-1 contro l'Inter dello scorso 5 febbraio (©LaPresse)

Due francesi col mal di Mondiale. Hernandez e Giroud, trascinatori del Milan nel 2021-22, hanno chiaramente un problema. Sono tornati dal Qatar scarichi e privi di quelle energie mentali che servirebbero come il pane al Diavolo di Stefano Pioli. Troppo duro da digerire il colpo subito nella finalissima con l’Argentina. Essere lì, a un passo dalla gloria, e poi vedersela sfuggire di mano ai calci di rigore lascia segni indelebili nel cuore e nella testa. Soprattutto nella testa. E il Milan se ne sta accorgendo proprio in questo primo scorcio del 2023.

Un grande del nostro calcio che fa parte dell’altra sponda di Milano, quella nerazzurra, lo dice spesso: “Il Mondiale perso ai rigori con l’Argentina di Maradona non l’ho mai superato”. Parole di Giuseppe Bergomi, lo “Zio”, commentatore di Sky Sport. E curiosamente il carnefice è sempre lei: l’Albiceleste. Ecco, probabilmente i due francesi del Milan al momento sono alle prese con quelle sensazioni che ogni calciatore professionista prova quando accarezza un sogno che non diventa realtà. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Theo e Olivier, le pile sono scariche

Dalla ripresa della Serie A, Theo è la brutta copia di sé stesso. Al di là dell’autorete con il Lecce, al Milan mancano le sue scorribande esterne e interne che nel corso della passata stagione avevano tagliato a fette le difese avversarie. Solo contro la Roma si è intravisto l’Hernandez capace di spaccare le partite quasi da solo. Ma è stato solo un fuoco fatuo: anche in quell’occasione l’ossigeno è finito troppo presto. E prima della Lazio è infatti arrivato un affaticamento che lo ha tenuto fuori dalla lista dei convocati. Segno che la stanchezza accumulata nelle gambe è tanta. Troppa.

Lo stesso si può dire di Olivier Giroud. Il centravanti francese, l’uomo della svolta scudetto 2021-22 con la sua doppietta contro l’Inter, è tornato cotto a puntino. Certo, i continui problemi fisici di Origi e la conseguente assenza di un’alternativa valida non lo hanno aiutato. Lui che al Mondiale in Qatar, all’età di 36 anni, è diventato il miglior marcatore di sempre della Nazionale francese con 53 reti, superando un mito come Henry. Lui che ha sfiorato il secondo titolo mondiale consecutivo dopo Russia 2018. Lui che dopo il record di gol con la Francia e i tanti elogi ricevuti, in finale è stato sostituito da Deschamps prima dell’intervallo per scelta tecnica.

Un macigno che a quanto pare ha abbattuto anche un gigante come Giroud, che se non segnasse domenica 29 gennaio contro il Sassuolo arriverebbe alla sua settima partita di fila senza gol, per un digiuno lungo 500 minuti. Non gli era mai capitato col Diavolo. L’ultima perla è datata 5 novembre 2022, la spettacolare mezza rovesciata di San Siro che decise la sfida con lo Spezia (2-1).

Il Sassuolo per rilanciarsi

Tutto San Siro spera di rivedere prodezze del genere già contro il Sassuolo. Ma non solo, spera che sia il primo squillo di una lunga serie. Perché se Giroud non dovesse ritrovare la continuità che lo ha contraddistinto da quando è al Milan (l’anno scorso segnò 11 gol in 29 partite, oggi è a quota 5 reti in 11 gare), per il Diavolo sarebbero guai.

Lo stesso vale per Hernandez, che ha riposato una settimana e deve tornare a sgommare al più presto sull’erba del Meazza. Lui che di anni ne ha 25 può superare il mal di Mondiale anche più in fretta. A cominciare dal Sassuolo, per poi non voltarsi più indietro. In ballo c’è una zona Champions da conquistare a tutti i costi. Quelle sette partite mondiali in più sulle gambe non possono rappresentare un alibi.

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