Si attendevano in giornata le motivazioni della sentenza emessa dalla Corte di Appello federale sul cosiddetto “Caso plusvalenze” riguardante la Juventus e, puntualissime, sono state riversate sul sito ufficiale della FIGC. “La Juve ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione”.
Questo, in soldoni, è il riassunto di quanto pubblicato dalla CAF, per spiegare la sentenza che, dopo una prima richiesta di 9 punti di penalizzazione al club bianconero, è andata a toglierne addirittura 15. Secondo diversi lanci di agenzia, in un altro passaggio importante delle quasi 40 pagine pubblicate, si legge che: “…la Juventus ha commesso l’illecito, vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture”.
La Corte di appello federale della Figc ha ammesso la richiesta della Procura di revocazione: “…di fronte ad un quadro dei fatti radicalmente diverso per l’impressionante mole di documenti giunti dalla Procura della Repubblica di Torino che ha evidenziato l’intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori”.
Passando poi alla motivazione dei -15 punti: “La Corte ha tenuto conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione e della stessa intensità e diffusione di consapevolezza della situazione nei colloqui tra i dirigenti della FC Juventus S.p.A”.
A 10 giorni di distanza dalla pesante sentenza, quindi, oggi la Corte di Appello Federale ha dato una spiegazione di cosa ha portato a decidere verso tale direzione. Ricordiamo che la società torinese sta preparando il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni confidando una rivisitazione di tale dispositivo. Nelle prossime settimane vedremo, dunque, come si concluderà l’iter giudiziario.
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