Nome: Nicolò. Cognome: Zaniolo. Nato a Massa, il 2 luglio 1999. Altezza: 190 centimetri. Peso: 79 chilogrammi. Squadra di club: AS Roma. Segni particolari: separato in casa. Già, lo status del fantasista toscano, al momento, è proprio quello. Avete presente quei matrimoni o convivenze nelle quali la coppia decide di lasciarsi ma, per motivi di forza maggiore, si è costretti a rimanere sotto lo stesso tetto? Bene, tra Nicolò Zaniolo e la Roma siamo molto vicini ad una situazione simile.
Inutile girarci attorno. Il ventitreenne, in questo preciso momento storico è un “sopportato” in quel di Trigoria. La telenovela degli ultimi mesi (rinnovo-non rinnovo, spifferi da Torino sponda Juventus, quindi da Milano versante rossonero), e quanto accaduto negli ultimi giorni (con il “no” alla sontuosa offerta del Bournemouth), non hanno fatto che allontanare i due schieramenti, con una società particolarmente irritata per il comportamento del proprio numero 22, e dall’altra un giocatore che ora dovrà prepararsi a vivere mesi non propriamente semplici. Le motivazioni sono chiare, le conseguenze forse non del tutto prevedibili.
Anche se non disponiamo della proverbiale “sfera di cristallo”, proviamo a inquadrare cosa attende a Nicolò Zaniolo nei prossimi mesi all’interno del club giallorosso. La sensazione, nettissima, è che la dirigenza, da Dan Friedkin a Tiago Pinto, non tollererà più un coinvolgimento attivo del fantasista nella vita della squadra. Potrà allenarsi, come previsto dal contratto sindacale dei calciatori, ma la sua destinazione sarà presumibilmente la tribuna, con una raffica di “non convocazioni”. Più o meno quello che rischia anche Rick Karsdorp. Ma quella è un’altra storia, come la questione legata all’ambiente esterno, come si è visto con un pesantissimo striscione affisso in città contro il fantasista e addirittura una aggressione sotto casa.
È inevitabile che la dirigenza giallorossa esiga il pugno duro, sia per dimostrare che non sono i giocatori ad avere il coltello dalla parte del manico a Trigoria, sia per aiutare il compito di José Mourinho che, in quel modo, gestirà senza rischi di ingerenze esterne, il “caso-Zaniolo”. Già, la variabile “Special One” non va certo dimenticata o sottostimata. Nicolò Zaniolo in questo caso si è scelto il “nemico” peggiore a livello di campo. Il tecnico di Setubal non si è mai fatto problemi in carriera a mettere da parte altri giocatori, nel caso chiedere a Mario Balotelli ai tempi dell’Inter, per cui non ci saranno grosse differenze in questi mesi.
Mesi che, sulla carta, sarebbero serviti a Nicolò Zaniolo per dimostrare a tutti, tifosi giallorossi in primis, il suo legame verso una maglia che gli ha dato tanto e lo ha “coccolato” dopo due infortuni pesantissimi al ginocchio. Mesi nei quali fare vedere al mondo del calcio di essere tornato quello di qualche anno fa. Quel giocatore devastante, magari un po’ anarchico, ma tremendamente esaltante, anche sotto porta che avevamo ammirato prima dei tremendi guai fisici.
Mesi nei quali cercare la qualificazione alla Champions League con la Roma e, perché no, l’assalto a Coppa Italia e Europa League. Al momento tutto questo sembra lontano anni luce. Che ci siano inversioni di rotta repentine non è semplice da pensare ma, come si sa, nel calcio tutto può accadere. Ma, consiglio spassionato, nel caso mai mettersi contro José Mourinho…
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