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Calcio italiano

Corsi e ricorsi: il Bologna di Thiago Motta può sognare l’Europa?

I numeri dicono di sì: nelle ultime 10 partite i rossoblù sono terzi dietro Napoli e Inter, con 19 punti. Scopriamo quante altre squadre hanno tagliato il traguardo dal 2012-13 ad oggi

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Marko Arnautovic
L'esultanza di Marko Arnautovic dopo il gol al Sassuolo (©LaPresse)

Sognare non costa nulla. E a Bologna ce n’è un gran bisogno, visti i risultati sportivi degli ultimi anni. Se nessuno può dire nulla contro il presidente Saputo, che ha risollevato le sorti del club in uno dei suoi momenti più bui investendo tanti euro, è anche vero che i tifosi vorrebbero prima o poi tornare ad assaporare il gusto dell’Europa. Le emozioni delle coppe mancano infatti dal lontano 1998-99, quando i rossoblù partirono dall’Intertoto e arrivarono fino alla semifinale persa con il Marsiglia di Blanc e Maurice.

Erano gli anni di Paramatti, Fontolan, Signori e Kennet Andersson. Ad aspettarli, nell’ultimo atto di Mosca, ci sarebbe stato il Parma di Malesani che poi alzò la coppa. In quella squadra giocavano Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron e Crespo, solo per citarne alcuni. Robetta, insomma. E infatti in Russia finì 3-0. Quattro stagioni più tardi (2002-03) il Bologna centrerà di nuovo la finale di Intertoto, contro il Fulham, ma uscirà sconfitto. Sarà l’ultimo sussulto di un club che negli anni ’30, in l’Italia e in Europa, faceva paura a tutti con “lo squadrone che tremare il mondo fa”.

Dal 2003 invece solo vuoto pneumatico. Due retrocessioni e alcune gestioni scriteriate – o meglio, non proprio di primo livello – hanno complicato il percorso di rinascita del club rossoblù, che oggi è tornato solido e aspetta di fare l’ultimo salto di qualità. Ecco perché i tifosi, dopo l’arrivo di Thiago Motta, sono tornati a sognare. Soprattutto quando pensano alla classifica delle ultime 10 partite di Serie A, che recita: Napoli primo a 27 punti, Inter e Juve seconde a 22, Bologna terzo a 19. Considerando il -15 inflitto ai bianconeri, davanti ai rossoblù in questi ultimi 900 minuti di campionato troviamo solo gli uomini di Spalletti e di Simone Inzaghi. Mica male…

La cura Motta funziona

In queste 10 gare il Bologna ha battuto, nell’ordine, Lecce, Monza, Torino, Sassuolo, Udinese e Spezia. L’unico pareggio è arrivato con la Cremonese, in casa; le sconfitte contro Inter, Roma e Atalanta. Sedici i gol segnati, 13 quelli subiti (6 dei quali in una volta sola, a San Siro). Insomma, dopo un mese di lavoro (la sfida con il Lecce è datata 23 ottobre, l’arrivo di Motta al 12 settembre 2022) i risultati hanno iniziato a dare ragione al tecnico italo-brasiliano, che sta viaggiando a quasi due punti di media a partita: velocità di crociera che porterebbe dritti in zona Champions League. La proiezione su 38 gare, stante i 26 punti di oggi, è di 62: proprio la quota raggiunta l’anno scorso dalla Fiorentina, qualificata in Conference League.

Chiaro, è troppo presto per bilanci e trionfalismi. Ma è indubbio che la cura Motta a Bologna stia funzionando. L’intensità messa in campo dai rossoblù, unita a idee di calcio semplici ed efficaci, ha riportato entusiasmo tra i giocatori e in quasi tutto l’ambiente. C’è chi ancora storce il naso, accusando la società di non essere abbastanza attiva sul mercato in un anno più unico che raro come questo, che vede la Juve penalizzata e tante big in difficoltà. Ma la piazza è per lo più entusiasta di quello che sta vedendo ultimamente al Dall’Ara. E sogna di fare come l’Udinese di Francesco Guidolin di 10 anni fa, capace di totalizzare 66 punti e chiudere al 5° posto grazie alle 23 magie di Totò Di Natale.

Ricorsi storici: come l’Udinese, 10 anni dopo

Se si escludono Juve, Inter, Milan, Lazio, Roma, Napoli e Atalanta, negli ultimi 10 anni sono pochissime le squadre che hanno partecipato alle coppe europee. Oltre alle “magnifiche 7” ci sono riuscite solo in 5: la Fiorentina (3 volte), il Sassuolo (1 volta, nel 2015-16), la Sampdoria (1 volta, nel 2014-15, a discapito del Genoa di Gasperini, che arrivò davanti ai blucerchiati di Mihajlovic di soli 3 punti per poi cedere il posto ai cugini per il mancato pagamento della licenza Uefa), il Torino (1 volta, nel 2013-14, che si sostituì al Parma sempre per motivi di licenza Uefa) e l’Udinese (1 volta, nel 2012-13). Proprio dieci stagioni fa, l’anno magico di Di Natale. Chissà, magari sarà l’anno magico anche di Arnautovic e del Bologna. Sotto le Due Torri ci sperano in molti.

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