Perdendo 1-0 a San Siro contro l’Inter l’Atalanta ha interrotto la striscia positiva che durava da 6 partite, ovvero da quando si è ripreso a giocare gare ufficiali dopo la sosta mondiale. Il gol di Matteo Darmian sancisce inoltre l’eliminazione dalla Coppa Italia, un obiettivo stagionale plausibile e alla portata di un gruppo che è tornato in lotta per un posto Champions e che avrebbe visto sublimato il proprio percorso con la conquista di un trofeo, già sfuggito in finale contro la Lazio (allenata proprio da Simone Inzaghi) nel 2019.
Poca intensità
Nella gara di Coppa Italia, l’Atalanta è mancata soprattutto nell’intensità nel pressing, mai così bassa in stagione. Un atteggiamento che, accompagnato ad un minor possesso palla rispetto ai nerazzurri di Milano, ha permesso all’Inter di fare male in ripartenza. Al di là dell’errore di lettura nelle marcature in occasione della rete di Darmian, la squadra di Gasperini non è riuscita a imporre il contesto del match, come al contrario è abituata a fare. Uno scenario già visto in occasione della gara di campionato, anche se in misura minore.
Gasp e l’Inter
Si tratta tuttavia di un problema radicato a fondo nel rapporto – conflittuale – tra l’allenatore di Grugliasco e l’Inter. Da quando siede sulla panchina della Dea, infatti, ha affrontato 14 volte il club milanese raccogliendo solo 2 vittorie (di cui una al primo confronto), con 6 pareggi e altrettante sconfitte. Dall’ultimo successo, il 4-1 dell’11 novembre 2018, sono passati 9 incontri in cui l’Atalanta è uscita sconfitta quattro volte.
Da quando è terminata l’avventura sulla panchina dell’Inter, Gasperini non ha mai mancato di esternare il proprio malessere – se non vero e proprio risentimento – per l’ambiente nerazzurro che ha trovato in quel momento storico, venendo pienamente ricambiato dagli stessi tifosi interisti.
All-in sul campionato
Persa dunque la chance di alzare la Coppa Italia e senza notti europee da vivere, ora l’Atalanta può concentrare tutti i propri sforzi nella corsa ad un posto Champions. I nerazzurri sono quarti a pari punti con Lazio e Milan e a due lunghezze proprio dall’Inter, ma a meno uno incombe la Roma. E’ una corsa apertissima, con l’Atalanta che potrà far valere la propria identità come fattore determinante per le proprie fortune, nonostante una rosa qualitativamente e numericamente inferiore alle rivali. Pur non rappresentando un imperativo assoluto, come lo è per la maggior parte delle concorrenti dirette, sarebbe un’occasione persa fallire il ritorno nella massima competizione europea per club.
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