Federico Chiesa sta cercando, con le dovute cautele del caso, di tornare quello che è stato, un calciatore decisivo non solo nella Juventus, ma anche in Nazionale, dove il suo apporto nella vittoria degli Europei è stato determinante.
Chiesa era un calciatore in grande ascesa nel gennaio 2022, quando allo Stadio Olimpico, durante un rocambolesco Roma-Juventus terminato 3-4, si infortuna gravemente. La sentenza medica è impietosa: lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro.
Il momento dell’infortunio
Chiesa ha raccontato quell’attimo terribile nella carriera di un calciatore. Lo ha fatto nella docuserie, disponibile da oggi su Prime Video, “Back on Track”. Ecco le parole che ha usato per raccontare l’infortunio: “Stavo per calciare, mi entra Smalling e sento una fitta pazzesca al ginocchio. In un primo momento pensavo mi fossi strappato un tendine, vado a terra e sento il ginocchio che si spegne. Entra il campo il dottore e gli ho detto che non mi sentivo più il ginocchio. A bordocampo ho deciso di provare, ma ad ogni passo sentivo “stock”.
Chiesa, quasi a volersi negare quello che aveva intuito, cerca di riattivare l’articolazione e ci prova. Il primo feedback del suo corpo però chiarisce meglio quello che è successo: “Al primo cambio di direzione ho sentito questo suono ma più forte, come se il ginocchio uscisse dall’articolazione, mi sono accasciato a terra. Mani nei capelli, si avvicina Lorenzo Pellegrini e gli ho detto: “Me lo sono spaccato tutto”.
“Chi me lo fa fare?”
Purtroppo la sensazione di Federico Chiesa era giusta. Il legamento non reggeva più e da quel momento si sono succeduti mesi e mesi molto dolorosi, in cui lo stesso calciatore si è chiesto più volte se ne valesse la pena continuare: “Tante volte durante l’allenamento mi è capitato che mi venisse proprio male al ginocchio e tra me e me dicevo: “Chi me lo fa fare? Basta”.
Per fortuna Federico Chiesa non ha mollato e ha spiegato così quello che è scattato nella sua testa: “E invece penso che si riparta proprio da lì: avere la forza di andare avanti quando vorresti mollare. Prima di tornare a correre c’era la paura di non riuscire a farlo a causa dei dolori. Avevo paura di appoggiare la gamba, ma quando ho finito la prima corsa mi sono detto “Posso tornare a farlo anche domani”.
Oggi Chiesa è un calciatore in ricostruzione, con momenti ancora bui e tanti ce ne saranno ancora in cui non sarà quel calciatore che ci ha fatto letteralmente impazzire nell’estate del 2021. Ma da questi dolori può venire fuori un calciatore ma soprattutto un uomo ancora più forte.
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