L’Inter prosegue la sua corsa, il Milan affonda. L’ennesimo gol subito su palla inattiva (il nono) condanna la squadra di Stefano Pioli e regala il derby ai nerazzurri. Decide il Toro, che “mata” il Diavolo. Simone Inzaghi può sorridere, perché conferma il secondo posto alle spalle del Napoli e allunga sui cugini in classifica, ora a -5. Il tecnico rossonero invece dovrà riflettere per capire come uscire da questa crisi che sembra infinita. Più che il terzo ko consecutivo in campionato, quello che preoccupa è il distacco dalla zona Champions. Se la Lazio dovesse vincere a Verona, il Milan si ritroverebbe a due punti dal quarto posto che vale l’Europa che più conta. Pioli, più che dalle scelte iniziali che non hanno pagato (affatto), può ripartire dal secondo tempo. Giocato con più coraggio e con quella compattezza che ultimamente era mancata.
Leao out, derby a senso unico
Inzaghi conferma tutto, affidandosi allo straripante Darmian di questo periodo sulla destra (fuori Dumfries). Pioli cambia e sorprende, virando sul 3-5-2. Vuole giocarsela a specchio, senza Leao e con Messias mezzala. L’intento è chiaro: semplificare la fase difensiva a una squadra che, nelle ultime due gare di campionato, ha incassato 9 gol. Che diventano 13 nelle ultime quattro.
Il risultato però non lascia scampo a Pioli, perché il primo tempo è un monologo nerazzurro. Inevitabile che si chiuda con il Milan sotto. Il gol di Martinez al 34′, su corner di Calhanoglu (sempre lui, l’ex dal dente avvelenato), è anche poco per quanto si vede in campo a San Siro. L’Inter chiude i primi 45′ con il 75 per cento di possesso palla e 9 tiri (2 in porta, 7 fuori) contro lo zero assoluto del Diavolo. Che di fatto non gioca, pensa solo a difendersi e non riesce mai a ripartire. Difficile quando davanti hai Origi e Giroud. Ci vuole il miglior Tatarusanu per evitare il doppio svantaggio, visto che prima dell’inzuccata dell’1-0 il Toro aveva già sfiorato il gol dopo 5′: gran sinistro, gran riflesso del rumeno.
L’Inter controlla, Diavolo all’inferno
Messias resta negli spogliatoi. Ma sul rettangolo verde entra Diaz, non Leao. Il compito dello spagnolo è difensivo, più che offensivo. Il numero 10 segue la targa di Calhanoglu a tutto campo, nella speranza di inaridire la fonte del gioco nerazzurro. La mossa dà frutti parziali, perché l’Inter diventa meno arrembante ma il Milan non riesce ad emergere dagli abissi. E allora Pioli si gioca la carta Leao, che sale insieme a Saelemaekers.
Il copione però non cambia. L’Inter è sempre in controllo, il Milan va a sprazzi. Il Toro impegna Tatarusanu, ancora una volta attento. Poi dopo tanti errori tecnici e poco spettacolo, Leao accende San Siro con uno strappo dei suoi e serve Giroud: il francese sbaglia lo stop davanti a Onana, vanificando tutto. Un minuto dopo sempre Giroud ci prova su punizione dai 20 metri, il suo sinistro è alto di poco. E’ la fotografia del Milan di questo periodo. Brutto e nemmeno troppo fortunato. Il finale è più nerazzurro che rossonero. Con il Toro che sfiora la doppietta personale. Così come Lukaku che sfiora il gol al 94′. Ma non serve. Il derby numero 178 è comunque dell’Inter.
Il tabellino di Inter-Milan
INTER-MILAN
INTER (3-5-2): Onana; Bastoni, Acerbi, Skriniar; Darmian, Mkhitaryan (25′ st Brozovic), Calhanoglu (44′ st Gagliardini), Barella (47′ st Asllani), Dimarco (25′ st Gosens); Lautaro Martinez, Dzeko (25′ st Lukaku). All: S. Inzaghi.
MILAN (3-5-2): Tatarusanu; Kalulu, Kjaer (41′ st Rebic), Gabbia (25′ st Thiaw); Calabria (9′ st Saelemaekers), Messias (1′ st Diaz), Tonali, Krunic, Hernandez; Origi (9′ st Leao), Giroud. All: Pioli.
RETI: 34′ pt Martinez (I)
AMMONITI: Kalulu (M), Gabbia (M), Leao (M), Mkhitaryan (I), Acerbi (I), Giroud (M), Rebic (M)
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