La vittoria 3-1 dell’Elche contro il Villareal di Liga, la Cremonese è rimasta l’unica squadra nei top5 campionati europei a non avere ancora vinto in questa stagione. Eppure l’opportunità era propizia: in casa, contro un’altra neopromossa per di più reduce da due sconfitte consecutive.
Debito d’ossigeno
Invece anche il Lecce si è imposto allo Zini, portando la striscia senza successi dei grigiorossi a 21 match. Ai padroni di casa è mancata la forza necessaria per reagire all’uno-due incassato dagli ex Baschirotto e Strefezza. Anziché costruire sull’entusiasmo dell’impresa di Roma in Coppa Italia, la Cremonese è apparsa troppo spenta per contendere la vittoria al Lecce e priva delle energie fisiche e mentali per provare a ribaltare il risultato.
La classifica, in attesa che si concluda questo 21mo turno, lascia invariato il distacco dal quartultimo posto a causa della sconfitta dello Spezia, ma le giornate passano e con esse si riducono anche le chance di risalire la china e giocarsi le residue chance di salvezza.
Precedenti pericolosi
A livello storico, in Serie A, solo l’Ancona 2003-04 e il Varese 1971-72 hanno avuto un digiuno più lungo (28 gare per entrambi) in un singolo campionato, ma erano tornei rispettivamente a 18 e 16 squadre. Entrambe le formazioni chiusero con 13 punti, anche se nel caso del Varese la vittoria ne valeva ancora 2. Nella Liga 1997-98 lo Sporting Gijon riuscì a vincere al 24esimo turno, chiudendo poi l’anno con soli due successi. Il record negativo, da quando il campionato è a 20 squadre con la vittoria da tre punti, appartiene al Pescara 2016/17, con 18 punti conquistati.
Speranze
Se lo stesso ds Simone Giacchetta si è detto “non completamente soddisfatto del mercato” invernale, pur con tutte le difficoltà del caso tra una classifica estremamente precaria e le peculiarità di una sessione di gennaio che in generale non ha riservato grandi movimenti in Serie A, certamente gli innesti non sembrano da soli in grado di colmare le difficoltà palesate in questa prima parte di stagione.
La Cremonese, in ogni caso, deve riuscire a isolarsi e concentrarsi sulle prossime 17 gare di campionato senza guardare oltre il cancello del Centro Sportivo “Giovanni Arvedi”. La situazione, per quanto delicata, non è ancora compromessa, ma urge una svolta, anche se il prossimo turno vedrà i grigiorossi di scena a Napoli, con l’aggravante di aver fatto in Coppa Italia uno sgambetto agli azzurri. La chiave sarà anche la capacità di Davide Ballardini di intervenire in maniera efficace su una squadra che a inizio stagione poteva appoggiarsi su una identità estremamente codificata e che oggi si sta provando a modificare alla radice.
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