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Juve da record… ma a livello di infortuni

Una costante dei bianconeri in questa annata: gli infortuni, che raggiungono numeri da record

La Juventus 2022-2023 è da record. Possiamo immaginare la sorpresa di chi sta leggendo queste parole, ma per capire meglio l’assunto dobbiamo allontanarci dal campo di gioco, dato che è fuori dal rettangolo verde che la squadra di mister Max Allegri sta facendo qualcosa di storico. Stiamo parlando a livello di infortuni. La compagine torinese, infatti, viaggia con numeri incredibili sotto questo aspetto. La peggiore annata quantomeno negli ultimi 5 anni, con il rischio di andare a scalare questa poco ambita graduatoria.

Numeri che fanno spavento

Come ha riportato una analisi della Gazzetta dello Sport, la Juventus è costretta a far fronte a una media di 1.32 assenze a partita, stracciando il primato precedente di 0.92 dell’anno scorso, ovvero del primo “Allegri-bis”. Per fare altri numeri dolorosi (nel vero senso della parola in questo caso) i bianconeri al momento hanno totalizzato 37 infortuni, di cui 28 muscolari e tendinei e ben 9 traumatici, per un totale di 180 partite saltate. 180. Una statistica che ha dell’inverosimile.

Dall’infermeria…al campo

Nel complesso, tra problemi muscolari e legati ai tendini, in casa Juve si procede con la media di almeno un infortunio ad uscita. Uno stillicidio che dura ormai da mesi, se non anni, e che sta avendo pesanti ripercussioni anche sui risultati in campo. Da inizio anno il tecnico livornese non è mai andato vicino ad un undici titolare, figuriamoci alla formazione tipo con tutti gli elementi a massimo regime. Cose che non accadono dalla cavalcata verso Cardiff del 2017. Sei anni or sono…

Infortuni traumatici e muscolari

Non solo, lo staff del J|Medical ha dovuto far fronte a eventi particolari. Pensiamo alla rottura del crociato del ginocchio di Federico Chiesa di gennaio 2022, al crack al tendine rotuleo di Kaio Jorge di pochi giorno dopo e, non ultimo, al menisco saltato a Paul Pogba a luglio negli States (con decorso quantomeno rivedibile). Senza contare la fastidiosa pubalgia di Dusan Vlahovic, che lo limita ormai dalla primavera scorsa. Problemi che non sono prevedibili, ovviamente, ma sono i guai muscolari a essere una costante che sembra non avere una fine. Dopo le infinite difficoltà di Paulo Dybala nella sua ultima fase juventina, quest’anno gli stop sono stati a macchia d’olio nella rosa. Arkadiusz Milik è l’ultimo della serie, ma come non citare Mattia De Sciglio (out da ottobre fino a fine gennaio), oppure Angel Di Maria (due volte ai box), senza dimenticare capitan Leonardo Bonucci che è fermo da novembre.

La soluzione che non arriva

Senza dubbio la gestione tecnico-tattica di Max Allegri non è esente da critiche in questo suo secondo mandato sotto la Mole, ma anche lo staff di preparatori e medico in generale hanno parecchie colpe. Momenti clou della stagione affrontanti con, talvolta anche 10-11 assenti, e il resto della rosa costretta a gestire ritmi e sforzi per non andare a rimpolpare tale elenco. Dopo mesi di parole senza soluzioni, da inizio stagione è stato messo a capo di tutto Giovanni Andreini il “super-esperto” che, nelle idee della vecchia dirigenza, doveva andare a gestire una situazione intricata. Per il momento i risultati non si vedono in maniera chiara, con un record negativo che peggiora di giornata in giornata…

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