La faccia cattiva, di chi è pronto a far tutto pur di arrivare, ce l’ha. Basta guardarlo negli occhi mentre calcia in porta o esulta dopo un gol segnato. Matteo Brunori da Macaè, Brasile, sta continuando a vivere il suo sogno. Un sogno cominciato tanti anni fa, dall’Eccellenza, dopo essere stato “ripudiato” dal calcio che conta. In un momento storico come questo, in cui l’Italia fatica a sfornare centravanti di livello assoluto, anche l’attaccante rosanero può ambire a vestire un giorno la maglia della Nazionale di Roberto Mancini. Perché no. Soprattutto se dovesse continuare a segnare e crescere come sta facendo. Quest’anno col Palermo, in Serie B, sono già 13 i gol realizzati (4 su rigore), tutti da dentro l’area. Numeri da cobra degli ultimi 16 metri, caratteristica che piace a tutti i Ct. Mancini ha preso nota, convocandolo per lo stage dello scorso dicembre. Ora sta al ragazzo.
Il ragazzo si farà
La missione è dura, complessa. Ma di missioni impossibili Brunori se ne intende. Nato l’1 novembre 1994 a Macaè (Rio de Janeiro) da genitori italiani, si trasferisce subito in Umbria per vivere coi nonni materni. Il calcio è la sua passione. Inizia la carriera nelle giovanili del Foligno, arrivando a esordire nei professionisti nel 2011, in Lega Pro, a soli 16 anni. Segna pure un gol in Coppa Italia, contro il Giulianova, ma in due stagioni colleziona poche presenze (23). Il sogno, all’improvviso, si fa grigio e cupo. Brunori comincia un viaggio in giro per l’Italia che lo porta a scendere nei dilettanti, prima al Petrignano in Eccellenza poi al Villabiagio in Serie D. Ed è qui, a suon di gol, che le nubi tornano a diradarsi.
L’attaccante segna a raffica (21 gol in 16 presenza al Petrignano, 23 in 36 gettoni col Viallabiagio) e il Parma, nel 2018, decide di puntare su di lui girandolo in prestito all’Arezzo, in Serie C. Segna 13 gol, ma l’anno successivo al Pescara qualcosa non funziona e Brunori si inceppa di nuovo. Così come nelle due stagioni successive tra Juventus U23 (Serie C) e Virtus Entella (Serie B). Poche presene, pochi gol. E’ il 2020-21. Gli anni passano e le nubi sembrano di nuovo addensarsi sopra la testa dell’attaccante di Macaè.
Palermo e il sogno azzurro
La forza di Brunori però sta nella testa. Nonostante le tante difficoltà non molla (mai), tanto che nel 2021-22 decide di sposare il progetto Palermo. Piazza ambiziosa e difficile, ma sempre bellissima. La scelta si rivela quella giusta. Segna 29 gol tra regular season e playoff, trascinando i rosanero al ritorno in Serie B. Palermo che in estate ha fatto di tutto per trattenerlo e alla fine ci è riuscito. Trattativa lunga ed estenuante, con un tira e molla che sembrava non doversi mai risolvere. Ma il matrimonio si è fatto. E sta ripagando entrambe le parti.
Bomber Brunori sta viaggiando a una media di più di mezzo gol a partita (13 reti in 23 presenze), il neopromosso Palermo è sesto con 34 punti davanti a squadre come Parma e Cagliari. Ha vinto tre delle ultime quattro partite contro rivali dirette per la promozione come Bari e Reggina, non perde dallo scorso 27 novembre in casa contro il Venezia. Da lì sono arrivati 9 risultati utili consecutivi. E domenica va a Marassi contro il Genoa di Gilardino per la prova del nove. I playoff per la Serie A sono un sogno in cui credere ad occhi aperti. Se gli occhi sono quelli di Brunori tutto è possibile.
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