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Calcio estero

Patrice Evra condannato a risarcimento per insulti omofobi

L’ex calciatore francese è stato condannato per degli insulti rivolti ai tifosi del Paris Saint-Germain risalenti al 2019 in un video sui social

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Patrice Evra (© LaPresse)

Patrice Evra è stato condannato a pagare una multa di mille euro per insulti omofobi contro i tifosi del Paris Saint-Germain risalenti al 2019. Oltretutto, il quarantunenne passato nelle file della Juventus dovrà versare altri 1500 euro di danni alle due associazioni costituitesi parte civile, Mousse e Stop Omophobie, ed altri 1000 euro ognuna per le spese legali.

Come detto in precedenza, il tutto risale a quattro anni fa. Evra pubblicò un video sui social network subito dopo il successo del Manchester United, squadra di cui ha vestito la maglia dal 2006 al 2014, sul PSG, vestendo anche la fascia di capitano. L’ex terzino utilizzò parole parecchio pesante nei confronti dei tifosi parigini: “Parigi, siete fr**i, siete fr**i…Qui, sono gli uomini che parlano“.

A seguito del video, i due gruppi sporsero denuncia per “ingiuria pubblica verso un gruppo di persone a causa del loro orientamento sessuale” ottenendo la condanna quattro anni dopo. Anche se, per uno come Patrice Evra, questi 4500 euro totali da dover versare rappresentano il classico ‘buffetto sulle mani’ dopo degli insulti così pesanti.

Un episodio del genere fa capire come l’apertura reale verso l’omosessualità e, più in generale, verso la fluidità di genere nel calcio sia ancora parecchio lontana. Sono pochissimi i calciatori in attività ad aver ammesso il proprio orientamento sessuale, ricordiamo quanto fece scalpore l’ammissione del giovane australiano Josh Cavallo nel 2021.

Anche lo stesso Evra, in un incontro con i lettori di Le Parisien del 2021, parlò con molta sensibilità di come nell’ambiente calcistico ci fosse ancora una certa chiusura, parlando della presenza di omosessuali in ogni squadra ma di non poterlo dire ‘altrimenti sono finiti’. Un anno prima però usava parole completamente differenti nei loro confronti. Magari, il francese avrà imparato da quell’esperienza, rimuovendo quella mascolinità tossica dovuta a quell’episodio di stupro che lo coinvolse a tredici anni, come rivelato nella sua autobiografia.

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