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Calcio estero

Superlega, il piano della nuova formula: tra le 60 e 80 squadre

Il CEO di A22 Bernd Reichart ha spiegato con un video su Twitter tutti i nuovi principi di quella che si vuole proporre come nuova competizione continentale

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(© LaPresse)

Il discorso Superlega non è mai stato abbandonato del tutto. A marzo ci sarà la definitiva decisione del tribunale del Lussemburgo sulla possibilità di Fifa e Uefa di poter imporre sanzioni a Real Madrid, Barcellona e Juventus, ma le tre squadre non hanno accantonato l’idea di organizzare una nuova competizione continentale. Ma con una formula completamente differente rispetto a due anni fa. 

Il discorso di Reichart su Twitter

Il CEO della società organizzatrice A22, Bernd Reichart, ha parlato al pubblico attraverso un video sul profilo Twitter dell’azienda: “A ottobre abbiamo iniziato un dialogo aperto sul futuro del calcio europeo per club. Da allora, abbiamo parlato con almeno 50 club europei e altre parti interessate. La stragrande maggioranza condivide la valutazione che le fondamenta del calcio europeo sono in pericolo. (…) Le nostre discussioni hanno reso chiaro che spesso i club non sono in grado di esprimersi pubblicamente contro un sistema in cui la minaccia di sanzioni viene usata per reprimere l’opposizione“.

“Il nostro obiettivo – prosegue Reichart – è presentare un progetto sostenibile per le competizioni europee per club, disponibile almeno per tutti i 27 membri dell’Unione Europea. Oggi presentiamo i risultati preliminari della prima fase del nostro dialogo, onesto, diretto e costruttivo”.

I dieci punti cardine

Sempre sulla pagina Twitter di A22, si possono trovare i 10 principi cardine che vogliono rappresentare la Superlega. Il primo a spiccare è quello delle ‘Competizioni su base ampia e meritocratica’, parlando di un campionato a più divisioni tra 60 e 80 squadre e una distribuzione dei ricavi, rendendo i club protagonisti delle gestione.

Il tutto senza però sminuire l’importanza dei tornei nazionali. Fra i dieci punti si parla anche del miglioramento della competitività con delle risorse finanziare aggiuntive per tutti, oltre al menzionare delle regole da applicare rigorosamente.

Menzione anche al calcio femminile, da mettere ‘al centro della scena’ al fianco delle competizioni maschili incrementando anche per loro i finanziamenti, oltre al miglioramento dell’esperienza dei tifosi. Un piano sicuramente molto meno ‘monarchico’ rispetto a quello presentato due anni fa, che prevedeva delle squadre in questo torneo a spartirsi la torta soltanto per una questione storica. Il braccio di ferro è cominciato.

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