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Giovanni Sartori, una mano silenziosa dietro i successi rossoblù

Il nuovo responsabile dell’area tecnica si sta dimostrando l’uomo giusto per rilanciare le ambizioni rossoblù. In estate toccherà a Saputo decidere se permettergli di fare un mercato di alto livello

Giovanni Sartori
Giovanni Sartori, direttore dell'area tecnica del Bologna FC 1909 (foto Lapresse)

Se il Bologna vola in campionato e sta sognando il ritorno in Europa dopo tanti anni, un po’ di merito va di certo ascritto a un volto nuovo. No, non parliamo di un calciatore ma di un dirigente: Giovanni Sartori. Il nuovo responsabile dell’area tecnica, arrivato dall’Atalanta, ha sbagliato davvero poco da quando è sbarcato quest’estate a Casteldebole. E se è vero che il suo pedigree era di tutto rispetto, non tutti si sarebbero aspettati un impatto del genere sin da subito. Lui, invece, zitto zitto (non ama concedersi troppo ai microfoni né ai giornalisti), ha messo a segno una serie di colpi passati sotto traccia, quasi in sordina, con i quali ha costruito una squadra di assoluto valore. Molti dicono che il Bologna sta andando oltre i propri limiti, e può essere anche vero. Ma alcuni giocatori acquistati (a poco) da Sartori hanno qualità. E non solo tecniche.

Posch, Lucumì e Zirkzee…

Alzi la mano chi ci si è strappato i vestiti di dosso quando ha sentito dell’arrivo di questi tre ragazzi sotto le Due Torri. Nessuno, o quasi. A un occhio esperto l’unico nome di rilievo poteva essere quello di Joshua Zirkzee, comunque sconosciuto ai più. Del resto il campionato belga non ha un grande appeal e, sebbene si trattasse di un grande talento, inizialmente nemmeno l’attaccante olandese aveva scaldato i cuori di tifosi e addetti ai lavori. Così come Stefan Posch e Jhon Lucumì, arrivati insieme al giovane argentino Joaquin Sosa per tappare la falla creata dall’addio (inaspettato) di Theate. Già, perché se Sartori e la dirigenza avevano di fatto concordato le partenze di Svanberg e Hickey, inevitabili per fare cassa visto il momento di difficoltà economica del club, quella del difensore belga non era invece stata presa in considerazione. I 19 milioni di euro offerti dal Rennes, però, si sono rivelati un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire. E così Arthur, idolo della Curva Bulgarelli, è finito in Francia.

I tifosi, preoccupati, non avevano fatto i conti con l’abilità di Sartori. Che nonostante un budget davvero limitato (anche a fronte delle tante cessioni la società non ha mai nascosto di non poter investire somme ingenti) in pochi giorni ha piazzato il doppio colpo Lucumì-Sosa per ovviare al problema della difesa. Il primo, nazionale colombiano di 24 anni, è costato 8 milioni; l’uruguagio poco meno di 2 milioni. Entrambi sono mancini, proprio come Theate. Segno di come Sartori sia attento anche ai minimi dettagli. I due difensori sono stati gli ultimi di una lunga serie di acquisti azzeccati a prezzo di saldo. In particolare l’austriaco Posch, arrivato in prestito con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni di euro, lo scozzese Ferguson, classe 1999 prelevato dall’Aberdeen per appena 3,5 milioni, e l’olandese Zirkzee, arrivato dal Bayern per (soli) 8,5 milioni di euro. Tutti giocatori chiave nello scacchiere di Thiago Motta. I prestiti di Moro (1,5 milioni), Cambiaso (circa 2 milioni ma da pagare solo a certe condizioni) e Lykogiannis (gratuito) hanno completato l’opera.

Verso un’estate di passione

Nella finestra invernale il Bologna ha aggiunto alla rosa di Thiago Motta il greco Kyriakopoulos, anche lui sbarcato a Casteldebole a pochi spiccioli (1 milione di euro per il prestito). In pratica Sartori è riuscito nell’impresa, complicata, di creare una squadra competitiva spendendo neanche 25 milioni di euro. Il tutto, a fronte di incassi per circa 45 milioni. Una gran bella plusvalenza, per usare la parola del momento. I risultati stanno dando ragione all’operato del dirigente di Lodi, un uomo che nel corso della sua carriera sportiva è stato capace di creare prima il Miracolo Chievo con Gigi Delneri, poi di portare l’Atalanta in Champions League con Gianpiero Gasperini.

Chiaro, quindi, che i risultati che sta raccogliendo Motta siano anche figli di questo azzeccatissimo mercato. L’Europa dista 9 lunghezze, ma potrebbe bastare arrivare al settimo posto, oggi distante appena un punto. Resta da capire se il patron Joey Saputo, in estate, avrà la possibilità di investire qualcosa di più sul mercato. In tal caso a Bologna si potrebbe davvero ricominciare a sognare. Con la mano silenziosa di Sartori che si allunga sul mercato, tutto sembra possibile. 

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