Il Lecce di Marco Baroni prosegue spedito in questa seconda parte di campionato. A partire da qualche mese però, l’undici salentino ha iniziato a invertire la propria rotta, di certo non entusiasmante fino alla gara del 9 novembre contro l’Atalanta. Questa stagione di Serie A non è cominciata nel migliore dei modi: il primo mese dell’annata 2022/23 è stato deludente e sconfortante. Nelle prime 6 giornate della massima serie solamente tre punti e la prima vittoria, in trasferta per giunta, è arrivata solo il 16 settembre a Salerno: protagonista del gol decisivo Strefezza. I primi tre punti casalinghi, invece, sono arrivati appunto, solamente l’undicesimo mese dello scorso anno contro la Dea: nel 2-1 finale e prima rete di Baschirotto.
Il nome dell’attaccante italo-brasiliano e quello del difensore nativo di Isola della Scala, da agosto, sono sulla bocca dei tanti tifosi salentini e non solo. I due giocatori sono tra i più determinanti della formazione pugliese e lo dimostrano ogni giornata. Anche ieri con la Roma, nel bene e nel male, Strefezza e Baschirotto, hanno inciso sul risultato finale. Il primo ha servito un assist al secondo dalla bandierina: la Lega ha poi però deciso di attribuire un autogol ad Ibanez. La zuccata del difensore leccese non era indirizzata verso la porta. Sempre l’attaccante giallorosso ex Spal, con un goffo intervento di mano, ha causato il rigore del definitivo pareggio siglato da Dybala.
Imprescindibili
In ogni caso viene difficile rimproverare Strefezza. Il classe ’97 è attualmente il capocannoniere del Lecce con 7 reti, ma non ha servito ancora un assist. Baschirotto invece, con 3 gol, da difensore, è il terzo miglior marcatore dei salentini; il secondo è Lorenzo Colombo (4 reti). Oltre i tre citati, la formazione di Baroni ha mandato a segno solamente 7 giocatori. Ecco probabilmente questo è uno dei punti deboli dei giallorossi che sono aggrappati alle reti di pochi, pochissimi giocatori. Le azioni molto spesso si concludono con il pallone tra i piedi di Strefezza, forse l’unico insieme a Hjulmand in grado di inventare azioni velenose. Ma non sempre si può contare sugli stessi giocatori.
Urge inoltre una soluzione nelle fasi di interdizione e filtraggio. Quando si alza il livello delle avversarie, la zona mediana del campo soffre: ieri ad esempio Blin è stato praticamente quasi sempre in difficoltà e Gonzalez è apparso nervoso. E poi la coperta più che corta nel reparto, sembra poco esperta e in diverse occasioni si è notato. Insomma si può sempre migliorare, questo è indubbio, ma le basi per l’eventuale prossima stagione in A (sembra difficile pensare a una caduta libera in classifica) sono buone.
Continua a leggere le notizie di OA Sport Calcio e segui la nostra pagina Facebook