A Udine subito dopo la gara contro il Sassuolo si è avvertita tanta tensione. I tifosi hanno fischiato i propri giocatori e sinceramente si fatica a capire il perché. I bianconeri quest’oggi hanno ottenuto un pareggio contro la formazione di Dionisi, con il risultato finale di 2-2. La gara si è risolta nel primo tempo, ma i friulani non hanno mai dato l’impressione di voler mollare durante la partita: a dimostrarlo il gol dopo poco più di 20 secondi siglato da Udogie, e la risposta in seguito al pareggio dei neroverdi.
Gli uomini di Sottil sono stati in grado di rimanere sul pezzo mettendo in campo la giusta garra, volendo utilizzare un termine sudamericano. Dunque viene difficile comprendere il perché della contestazioni finale dalla parte dei tifosi. Probabilmente a dare tante speranze in chiave Europa (League o Conference) è stata la prima parte di campionato, in cui un Udinese schiacciasassi ha spazzato via molte squadre, restando ai vertici per diverso tempo. Ma a lungo andare la compagine ha iniziato a vacillare e di conseguenza i risultati positivi a scarseggiare.
Udinese: Sottil sui fischi dei propri tifosi
Vero è che a Udine non si vede una partita europea dal doppio confronto nei play-off di Europa League del 2013 perso contro lo Slovan Liberec, ma le squadre attualmente davanti ai friulani in classifica, dal punto di vista dell’organico, sembrano più attrezzate. L’ultima parola non è ancora detta comunque e il sesto posto attualmente è a 9 punti (occupato dalla Lazio). Da capire come si comporterà l’Udinese in questa seconda parte di stagione. In ogni caso in merito ai fischi arrivati a fine gara dai propri tifosi, Sottil ha così commentato l’episodio in conferenza stampa.
“Conosco bene questo pubblico, ho giocato qui per quattro anni, li rispetto molto, ci hanno sostenuto per tutta la gara. Ognuno poi può esprimere il proprio disappunto, invece secondo me la squadra ha lottato, mi è piaciuta, hanno creato molto. Poi, siamo settimi con il Torino, dobbiamo fare dei ragionamenti più equilibrati e non perdere di vista la realtà. L’anno scorso eravamo a 23 punti. C’è ancora un campionato da giocare, siamo i primi a essere rammaricati, i ragazzi hanno fame, sanno cos’è la sofferenza, hanno accetato di andare prima in ritiro perchè sanno il peso del risultato. Poi c’è libertà di parola, rispetto i fischi ma ho questa idea”.
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