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Milan-Tottenham: dove Pioli e Conte possono vincere la partita

Se il Milan confermerà la difesa a 3 sarà una sfida a specchio molto bloccata. L’intensità degli Spurs fa paura ma la difesa concede, soprattutto se aggredita

Dejan Kulusevski
Dejan Kulusevski del Tottenham foto Lapresse

La sfida più attesa. Quella che nessun tifoso rossonero vorrebbe mai perdere, soprattutto dopo nove lunghissimi anni di attesa. Perché quando a San Siro suona la musica della Champions League succede quasi sempre qualcosa di speciale. Sarà la storia, sarà il karma, ma il Milan con quella che una volta si chiamava Coppa dei Campioni ha un rapporto particolare. E così, anche se il Diavolo non sta attraversando un buon momento di forma (per essere buoni), la sfida di martedì sera a San Siro contro il Tottenham di Antonio Conte per la gara di andata degli ottavi di finale fa un po’ meno paura. Almeno così dicono il cuore e la pancia del popolo rossonero.
Ma se razionalizziamo e ragioniamo sul piano tattico, allora cambia tutto. Quella tra Pioli e Conte sarà una partita a scacchi, difficilissima da decifrare, certo, ma con alcune certezze. Cerchiamo di analizzare questa sfida tra Serie A e Premier League, che si preannuncia entusiasmante.

Sarà partita a specchio: chi ci guadagna?

Partiamo da un dato di fatto. Se Stefano Pioli insisterà con la difesa a 3, il suo Milan affronterà la terza partita di fila a specchio dopo quelle con Inter e Torino. Conte, infatti, da questo punto di vista è dogmatico. Assolutista. Dietro si gioca a 3, da centrocampo in su si può anche cambiare qualcosa ma non laggiù, davanti al suo portiere (che non sarà Lloris, infortunato, bensì Forster). A seconda degli interpreti il Tottenham gioca con un 3-4-3 puro, con gli esterni che partono larghi, oppure con un 3-4-2-1 con due trequartisti (se così li possiamo definire) che giocano più vicini e stretti tra loro.
A dire il vero, se i due giocatori in questione saranno Son e Kulusevski una delle armi a disposizione degli Spurs sarà l’imprevedibilità: entrambi, infatti, svariano su tutto il fronte d’attacco, senza dare punti di riferimento agli avversari. Il concetto è muoversi nello spazio libero per infiltrarsi tra le linee nemiche, decido sul momento se piazzarmi dentro il campo o se stare largo pestando la riga laterale. E i miei compagni agiranno di conseguenza. Imprevedibili, per l’appunto.
Il vertice d’attacco invece sarà Harry Kane, questa sì che è una certezza. Centravanti con il killer instinct ma che sa giocare con e per la squadra. E qui scatta il primo allarme per Pioli: dietro il Milan si ritroverà con un pericolosissimo 3 contro 3. Se Kjaer, Kalulu e il rientrante Tomori vorranno essere aggressivi sul tridente degli Spurs, Calabria e Theo Hernandez dovranno essere bravi a garantire la copertura alle loro spalle, abbassandosi molto in alcuni momenti della partita. Anche perché sia a sinistra con uno tra Perisic e Sessegnon, che a destra con Emerson Royal, il Tottenham tende a spingere parecchio, come da prassi contiana.
Chiaro che se il Milan dovesse presentarsi con un 3-4-3 con Diaz largo a destra o con un 3-4-2-1 con Rebic e Leao alle spalle di Giroud, lo stesso concetto potrebbe valere a parti invertite. Romero, Dier e uno tra Lenglet Davies si ritroverebbero sempre 3 contro 3 e le diagonali degli esterni diventerebbero fondamentali per garantire una buona fase difensiva.

La pressione alta può essere la chiave

Stando così le cose la differenza potrebbero farla l’intensità e la velocità con cui le due squadre riusciranno a effettuare le loro giocate. E qui le assenze di Hojbjerg (squalificato), Bentancur e Bissouma, che verranno sostituiti da Skipp e Sarr, potrebbero pesare nella sfida di andata. I due mediani a disposizione di Conte non sembrano in grado di garantire la qualità e quantità di Tonali e Krunic (Bennacer viene da un infortunio e non è stato convocato). Certo, il momento negativo potrebbe influenzare la testa dei rossoneri ma qui potrebbe risultare determinante la spinta di San Siro, uno stadio che intimidisce l’avversario e regala al tempo stesso energie ai propri beniamini. Che dovranno essere bravi a mantenere le distanze specialmente nella zona centrale del campo, così da non concedere agli Spurs lo spazio tra le linee per agire nello stretto e trovare l’imbucata giusta per Kane e Son.
Anzi, la chiave tattica per battere questo Tottenham potrebbe essere il coraggio. La squadra di Conte quest’anno sta concedendo tanto, forse troppo: in 23 gare di Premier ha subito 35 gol e in Champions non è andata molto meglio, con 6 reti incassate in 6 gare. Numeri che evidenziano un problema di tenuta importante ma che ha origini ben precise: la costruzione dal basso. Quando gli Spurs sono stati aggrediti sono andati spesso in difficoltà. Sia la difesa che il centrocampo, se sottoposto alla giusta pressione collettiva, faticano a uscire con palle pulite e, anzi, rischia di perdere qualche pallone di troppo.
Insomma, andare a prenderli alti potrebbe essere la chiave di volta. Ma per farlo servirà compattezza e attenzione ai dettagli. E forze fresche dalla panchina per non perdere mai le distanze di gioco. La partita a scacchi tra Pioli e Conte sta per cominciare.

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