Ieri contro l’Inter, in una delle ultime partite grazie alla quale la Sampdoria poteva tornare a sperare nella salvezza, modificando l’andazzo a cui sembra destinata, uno dei migliori in campo tra le fila dei blucerchiati è stato Emil Audero, portiere che fermato ripetutamente Lukaku, Lautaro, Calhanoglu e anche Acerbi con quel tiro al 93’ deviato sulla traversa.
Le capacità e la bravura di Audero non le scopriamo in questa partita così delicata, ma è da scoprire anche un’altra storia che lo riguarda e lo fa capire meglio anche come uomo.
No al Nottingham
In questa sessione invernale di calciomercato, il Nottingham Forest ha cercato un portiere che potesse giocare titolare. Prima di prendere Keylor Navas, la sua scelta era caduta proprio su Emil Audero, molto più giovane del portiere del Costa Rica.
Si è arrivati non solo all’offerta ma anche ai dettagli. La proposta del Nottingham era un milione di prestito adesso più nove in caso di non retrocessione, cosa molto più che probabile avendo il Forest 24 punti, ben sei sulla terzultima. Insomma l’affare per la Samp era molto più che buono e anche per Audero, perché mostrare il proprio valore in Premier League ti mette in bella vista nella vetrina più importante al mondo.
Emil ci crede
Eppure Audero ha detto no. Ha rifiutato l’offerta, la possibilità di giocare con tutti i più grandi calciatori al mondo e di veder crescere il suo valore e di riflesso il suo conto in banca. Lo ha fatto perché crede che la Samp possa salvarsi. Fino a ieri qualcuno gli avrebbe dato del visionario, se non peggio, dopo lo 0-0 contro la seconda in classifica, molti sperano che Audero abbia visto anche più in là di quello che vediamo noi.
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