In questa stagione in casa Juve non si può non essere nostalgici visto che i 15 punti di penalità hanno tagliato fuori dalla corsa scudetto e la corsa Champions i bianconeri. Per l’Europa la Vecchia Signora dovrà provare veramente a vincerle tutte da qui a fine stagione e sinceramente pare cosa assai difficile. Ancora più complicato se si pensa che oltre a Napoli e Milan, tutto il resto delle big, verranno affrontate fuori casa: e giocare tra le mura nemiche di Roma, Inter, Lazio e Atalanta non è mai facile. Bisogna vedere e capire come reagirà la formazione guidata da Allegri, che adesso si trova al 9° posto in classifica, a 10 punti dalla Lazio sesta.
Se il sogno scudetto è utopistico, dato che il Napoli non ha rivali e domina incontrastato il campionato, tocca ricordare quanto fatto negli ultimi 10 anni: almeno secondo Danilo. Il difensore e capitano della Juventus ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttosport, commentando l’ultimo vincente decennio dei bianconeri e parlando della nuova fascia indossata al braccio, elogiando anche mister Allegri per quanto fatto sin qui.
Le dichiarazioni di Danilo
LA NOSTALGIA DI DANILO – “Io sono certo che questo è solo un momento. Quello che la Juve ha fatto negli ultimi 10-15 anni è qualcosa di straordinario, solido e concreto. Questo è solo un momento. E poi per me non è una questione di soldi o status. A me ciò che interessa è lavorare in un posto dove mi trovo bene. Io sento che devo ripagare tutto quello che ho avuto, sarebbe troppo facile andare via e cercare un’altra soluzione. Quattro anni fa quando sono arrivato qui non ero nel miglior momento di forma e la Juve mi ha dato questa grande opportunità dandomi fiducia”.
SULLA FASCIA DI CAPITANO – “E’ stato Allegri a decidere, prima della partita con l’Inter. Ma innanzitutto voglio ricordare che il capitano è Bonucci. Lui mi ha aiutato molto per diventare quello che sono nella Juventus. Per me è un onore avere la fascia. Il lavoro del capitano non è solo parlare prima della partita, ma anche dedicare parte del proprio tempo per aiutare i ragazzi, confrontarsi con lo staff. Di fatto questo atteggiamento l’ho sempre avuto. A volte tolgo un po’ di tempo a me stesso per il gruppo ma lo faccio sempre con piacere”.
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