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Calcio italiano

Salernitana, regna confusione tra campo e dirigenza. E la lotta salvezza è realtà

Davide Nicola sembra avere sempre meno il controllo della situazione, ma tantomeno in dirigenza le idee sembrano chiare

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Cyril Ngonge e Lorenzo Pirola (© LaPresse)

Buongiorno a tutti, abbiamo almeno una lotta salvezza in questa Serie A. Fino a qualche settimana fa non lo avremmo mai detto, ma nei bassifondi della classifica fa capolino qualcosa di interessante. In un campionato che sembra già aver detto tutto per il tricolore, grazie ai meriti del Napoli e ai demeriti di tutte le altre che non acquisiscono un minimo di continuità, a regalare interesse è il duello rusticano per la permanenza in massima serie. Con la Salernitana che si ritrova coinvolta sotto il mantra della confusione.

Confusione, quella che ormai attanaglia Davide Nicola. I continui cambi di modulo rappresentano una mancanza di certezze nella mente del tecnico. Ritornare ad un 3-5-2 di contenimento contro un Verona in forma, ma sicuramente alla portata è stato sintomo dell’accontentarsi di un minimo risultato. Si è provato ad aggrapparsi a due baluardi della cavalcata salvezza dello scorso anno come Sepe e Bonazzoli, con il secondo arrugginito dai tanti minuti in panchina ed il primo tornato titolare a discapito di un buon Ochoa.

Confusione, quella che attanaglia anche la società Salernitana. Che ora pensa nuovamente all’esonero, già concretizzatosi poche settimane fa e cancellato con un colpo di spugna, forse dettato più dalla mancanza di alternative che per motivazioni di cuore. Ora però il cambio in panchina sembra inevitabile. Iachini sarebbe il traghettatore perfetto fino a fine anno, stuzzica l’idea Paulo Sousa, mentre D’Aversa vorrebbe rassicurazioni per rimanere anche nel 2024.

Intanto però, il Verona corre. Un 2023 da applausi per la squadra del duo Bocchetti-Zaffaroni, che ha iniziato a lottare con le unghie e con i denti. Dodici dei diciassette punti in classifica sono arrivati tra gennaio e febbraio, e ora la zona salvezza è lontana soltanto due lunghezze. La squadra è viva e vegeta, ha voglia di giocarsela con tutti. Trascinata da un Lazovic extralusso e la scoperta Ngonge.

Poco sopra, a quota 19, c’è lo Spezia. Luca Gotti sembra in discussione e la partita con la Juventus potrebbe determinare il suo futuro in Liguria. Andato oscurandosi in un mese, con le tre sconfitte consecutive con Roma, Bologna e Napoli e l’occasione buttata con l’Empoli di sabato. Un periodo che coincide con l’assenza di N’Bala Nzola, principe dell’attacco bianconero; l’angolano sta tornando in gruppo, e i graduali innesti di Shomurodov e Zurkowski, oltre al recupero di Verde, possono riportare fiducia.

Per ora sono loro le squadre coinvolte direttamente nella lotta per non retrocedere. Però nemmeno Sassuolo, Fiorentina e Lecce possono dormire al momento sonni tranquilli. Il +7 momentaneo sul diciottesimo posto fa sentire sereni, ma non fino in fondo, basta un nonnulla per farsi trascinare in basso. E rendere la battaglia per la salvezza ancora più appassionante con più squadre coinvolte. Se poi anche Sampdoria e Cremonese iniziassero a macinare punti, iniziate a prendere i popcorn. Con buona pace dei supporters granata, che volevano vivere una stagione diversa dopo la salvezza da crepacuore dello scorso anno.

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