I problemi riguardanti gli scontri fra le tifoserie ormai sono annosi nel calcio italiano. Poco più di un mese fa abbiamo dovuto raccontare nuovi tafferugli tra i supporters, se così si possono chiamare, di Napoli e Roma, che si erano dati appuntamento in una zona dell’autostrada A1 per scontrarsi. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlò di ‘decine di daspo’, ma per Gabriele Gravina non è più sufficiente.
Il Presidente della FIGC è intervenuto quest’oggi alla presentazione del report AIC ‘Calciatori sotto tiro’, commentando gli episodi di razzismo e di scontri fra le varie tifoserie. E non si mostra per nulla tenero: “Servono sanzioni più pesanti, non solo da parte nostra ma anche da parte dei giudici. Chi viene individuato dagli organi di polizia per atti di violenza non può cavarsela con un fermo e con un daspo. Il Daspo non è più sufficiente, servono sanzioni più forti che puniscano davvero questi delinquenti“.
Gravina ha poi aggiunto: “Le norme adottate sono di per sé particolarmente efficaci sotto il profilo del contrasto alla lotta al razzismo e alla discriminazione territoriale. Quello che serve ora è una maggiore collaborazione tra protagonisti nel mondo del calcio e dello sport attraverso un maggiore e migliore ricorso alla tecnologia“.
Gli fa eco anche Andrea Abodi, ministro dello sport e per i giovani, intervenuto allo stesso meeting: “Il Daspo non è sufficiente, atti di delinquenza avvengono anche fuori dallo stadio. Non possiamo limitarci al fatto che negli impianti succeda qualcosa di meno. Dobbiamo fare in modo che lo sport sia portatore di fattori educativi. Il Daspo serve, ma servono anche altri strumenti, come la certezza della pena“
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