Un’intervista per provare a chiudere tre mesi burrascosi. E’ quanto ha provato a organizzare la Roma che, attraverso i canali ufficiali del club, ha diffuso un’intervista a Rick Karsdorp il “traditore”, per usare un’espressione di José Mourinho ritenuta “mobbing” dalla FIFPro (l’associazione internazionale dei calciatori professionisti, ndr) e dall’avvocato dello stesso olandese. Soggetti, però, che non “stavano parlando a mio nome”, ha chiarito Karsdorp.
Quanto amore
Il terzino olandese non ha mancato di ricordare che è “il sesto anno qui” e che “amo giocare per questo club”. In fondo Karsdorp vuole “solo giocare” ed è “felice di essere tornato”. Poco importa se alla gara incriminata contro il Sassuolo aveva fatto seguito la non convocazione contro il Torino e il precipitoso rientro in Olanda, con tanto di incontro ravvicinato con tifosi tutt’altro che cordiali davanti ai familiari spaventati sia sotto casa che in aeroporto, con l’inevitabile postilla social dello stesso tenore.
I dolori del giovane Rick
Non aveva sorpreso dunque che il classe 1995 non si fosse presentato né alla ripresa degli allenamenti né alla torunée giapponese, con tanto di procedimento disciplinare aperto dal club per comminargli una multa esemplare. Dal canto suo Karsdorp aveva giustificato l’assenza con uno stress emotivo derivato da questi fatti. L’olandese era tornato ad allenarsi a metà dicembre, chiedendo però la cessione.
L’infortunio misterioso
Una cessione che non è arrivata e quindi bisognava trovare un modo per chiudere la stagione. L’olandese è stato inserito nella lista Uefa e nelle ultime due settimane ha “avuto un problema al ginocchio, era gonfio e provavo dolore”, secondo quanto detto da Karsdorp che però ora si “sente bene, soprattutto dal punto di vista fisico”. Uno stop che, però, suona nuovo, anche se ora l’olandese è stato convocato per la sfida di domani contro il Salisburgo in EL.
Pace armata
Il giocatore, che non è riuscito a lasciare la capitale, non può permettersi sei mesi da fuori rosa e i giallorossi hanno bisogno di un esterno per affrontare campionato ed Europa League. La pace, o per meglio dire la tregua, insomma, fa comodo a entrambi. Finché durerà.
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