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Calcio italiano

Salernitana, inizia l’era Paulo Sousa. Le possibili soluzioni tattiche

Il tecnico portoghese torna in Italia dopo cinque anni e mezzo. Analizziamo come potrà disporre i granata in mezzo al campo

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Paulo Sousa, nuovo allenatore della Salernitana (© LaPresse)

Ormai manca esclusivamente l’annuncio ufficiale, ma la Salernitana cambia guida tecnica. La dirigenza granata ha scelto nuovamente di sollevare dall’incarico Davide Nicola, questa volta in maniera definitiva, per affidarsi alle cure di Paulo Sousa. Secondo numerosi spifferi, il portoghese dirigerà il primo allenamento già nella giornata di oggi. Fermo dall’infruttuosa esperienza con il Flamengo chiusa lo scorso giugno, c’è curiosità nel capire quali saranno le idee tattiche che verranno proposte dal nuovo allenatore.

Paulo Sousa è apparso nel corso della sua carriera come un allenatore capace di adattare la propria filosofia di gioco al servizio del materiale tecnico a disposizione. Nei suoi due anni alla Fiorentina, la sua avventura più ricordata, il modulo più utilizzato fu un 3-4-2-1 molto aggressivo, tanto che i viola per un buon periodo risultarono tra le squadre migliori in Europa per quanto riguarda il pressing. Uno dei mantra di quella squadra era infatti quello di difendere in avanti, soffocando immediatamente le idee di gioco avversarie, grazie all’aiuto delle due mezzepunte ed alternativamente uno degli esterni.

Nella fase di costruzione, la coppia ‘preferita’ da Paulo Sousa per la linea di centrocampo era quella formata da Vecino e Borja Valero. Due giocatori che sanno dare del tu al pallone, capaci di abbassarsi per aiutare la manovra e non disdegnando (soprattutto l’uruguagio) la fase di rottura. Con questi dati, non è utopico ipotizzare che i prescelti per il cuore del gioco possano essere Nicolussi Caviglia e Bohinen, giocatori con le idee chiare con il pallone tra i piedi ma dotati anche di buona gamba.

I dubbi maggiori riguarderebbero la fase offensiva. La Salernitana è dotata di tre centravanti di ruolo come Bonazzoli, Dia e Piatek. Il polacco, visti i trascorsi con la Nazionale, partirebbe un po’ più avanti nelle gerarchie. Ma un giocatore essenziale come il senegalese rischierebbe di essere un po’ sacrificato in un ruolo di rifinitura. Quindi entra in gioco anche la soluzione 3-5-2, vista in qualche occasione anche con la Polonia. Un centrocampista in più per rompere il gioco (in questo caso Coulibaly) e una coppia d’attacco pesante, come era quella composta da Lewandowski e Milik. Vilhena potrebbe tornare a giostrare sull’esterno sinistro, con Bradaric da sostituto, mentre Candreva sarebbe il titolare a destra. Scelta sicuramente più contenitiva offensivamente. 

Ma, come detto in precedenza, Paulo Sousa è un allenatore capace di giostrare le proprie idee analizzando le potenzialità della squadra. Non disdegnando, nel corso delle sue avventure, anche la difesa a quattro. Ciò che gli chiede Iervolino è raggiungere la salvezza senza troppi patemi, e per farlo ci vuole una certa identità. Quella che dovrà trovare il portoghese il prima possibile, rivitalizzando una squadra in sfiducia.

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