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Calcio italiano

Sorpresa Ngonge: velocità e tecnica, il nuovo crack del Verona

Tre partite davvero da sottolineare da parte di Cyril Ngonge, arrivato a Verona sotto traccia ma già indispensabile per Bocchetti.

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Cyril Ngonge (© Photo LiveMedia/Ettore Griffoni)
Cyril Ngonge in azione contro la Lazio (© Photo LiveMedia/Ettore Griffoni)

Poche volte gli acquisti di gennaio sconvolgono una squadra e cambiano le traiettorie e la sua storia. Ancora meno volte poi succede se a entrare in corsa sono tanti calciatori, molto diversi tra di loro, che vengono da contesti calcistici completamente differenti.

Un esempio positivo in realtà è molto vicino nel tempo, la Salernitana della stagione scorsa. Una squadra letteralmente alla deriva, ormai destinata alla serie B, cambia presidente, direttore sportivo, allenatore e più di mezza squadra e riesce a salvarsi nonostante quel 7% che lo stesso Sabatini aveva dato come possibilità all’impresa che all’inizio della rivoluzione di Iervolino sembrava un’utopia.

La rivoluzione di Setti

Una mezza rivoluzione questo gennaio l’ha portata avanti anche Maurizio Setti, presidente del Verona, che non ha voluto arrendersi di fronte alla pochezza del suo Verona che guardava molto da vicino il baratro della retrocessione. Ha prima cambiato l’allenatore, passando da Cioffi alla coppia Zaffaroni-Bocchetti e nel mercato invernale ha acquistato ben sei nuovi calciatori.

Tra questi un ragazzo, definibile in questo modo non solo per l’età che ormai non è più giovanissima, essendo un 2000, ma per la faccia e il fisico, davvero da allievo più che da professionista. Il suo nome è Cyril Ngonge, prelevato dal Groningen senza grandi squilli e senza grandi aspettative.

L’impatto di Ngonge

Ngonge nelle tre partite disputate ha letteralmente cambiato faccia al Verona. Non solo ha segnato due gol, portando alla causa quattro punti, ma ha anche dimostrato una bravura tecnica, una rapidità nelle giocate e nelle conclusioni e una capacità di adattamento al nuovo ambiente davvero eccezionale.

Ngonge gioca da mezzapunta sulla sinistra, dietro un centravanti di peso, che può essere Djuric o Gaich, insieme a Lazovic con il quale si trova alla perfezione nel creare gioco, ora che Ilic è passato al Torino nello stesso mercato di riparazione. Una scoperta davvero imprevista quella del calciatore belga, che non solo si è adattato alla squadra ma anche all’ambiente. “Ci sono quindi gradi oggi”, ha detto al papà, proprio per sottolineare quanto è bello stare in Italia se oltretutto si gioca alla grande e si fa vincere la propria squadra.

Il gol contro la Salernitana dice davvero tanto del suo talento. Doig supera un uomo a centrocampo e lancia sulla sinistra Lazovic. Il centrocampista tuttofare di Bocchetti va largo e guarda al centro. La difesa della Salernitana collassa sul primo palo, mentre sul secondo si allarga Ngonge. La palla di Lazovic è buona, anche se è troppo bassa per provare un colpo di testa. Stoppare la palla farebbe perdere un tempo di gioco. Ngonge quindi, al volo, sforbicia in verticale, prendendo la palla di piatto e spedendola di precisione alle spalle di Sepe. Un gol bello, acrobatico, capace di portare tre punti e avvicinare il Verona alla salvezza. Più di così.

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