Con la bella e pesantissima vittoria del Manchester City in casa dell’Arsenal di ieri sera, si può dire ufficialmente riaperta anche la Premier League 2022-2023. Mai come in questa stagione l’equilibrio regna sovrano nei campionati più importanti del Vecchio Continente. Tutti, tranne uno: la Serie A. Solamente nei nostri confini tutto sembra già ampiamente definito, in una stagione che ha visto il Napoli, al momento, andare a velocità doppia rispetto a tutte le altre concorrenti. Andiamo ad analizzare caso per caso.
Premier League
Arsenal-Manchester City 1-3. Come avevamo scritto nei giorni scorsi, la super-sfida dell’Emirates Stadium avrebbe potuto decidere una intera stagione. Una sorta di finale anticipata che, in caso di vittoria dei Gunners, avrebbe segnato l’ufficialità della fuga della squadra di mister Arteta. I Citizens non erano minimamente d’accordo e l’hanno ribadito con le reti di De Bruyne, Bernardo Silva e l’onnipresente Haaland. A questo punto il campionato inglese vede le due grandi rivali al comando a pari merito (i bianco-rossi devono ancora recuperare un turno, però). Leggermente più staccato il Manchester United a quota 46 punti (a parità di match con il City), quindi quarto il Newcastle con 41, che si giocherà il quarto posto con il Tottenham (39). Ormai staccate ampiamente Liverpool (32) e Chelsea (31).
Liga spagnola
Anche in questo caso la situazione sembra ben delineata ma, ovviamente, mai dare per tagliato fuori il Real Madrid. Al comando c’è un Barcellona eccezionale a quota 56 punti in 21 turni (con appena 7 reti al passivo) con ben 8 lunghezze sui Blancos che rincorrono e confidano nello scontro diretto per riaprire i discorsi. Alle loro spalle, come spesso capita, il vuoto. Terza la Real Sociedad con 42 punti, mentre è quarto l’Atletico Madrid con 38, a ben 18 lunghezze di distacco dalla vetta.
Bundesliga
Il campionato che, solitamente, a febbraio è già ampiamente deciso in direzione Baviera, quest’anno è quanto mai combattuto e interessante. Al comando ok c’è il solito Bayern Monaco con 43 punti, ma con una sola lunghezza di margine sul sorprendente Union Berlino (42) mentre al terzo posto troviamo il Borussia Dortmund con 40. Quarta posizione per il Friburgo con 37 punti, davanti al Red Bull Lipsia con 36, quindi sesto l’Eintracht Francoforte con 35. In poche parole ben sei squadre in appena 8 punti, una vera e propria rarità per il campionato tedesco che ormai è terreno di caccia del Bayern Monaco da un decennio.
Ligue 1
Il Paris Saint Germain è al comando, e non è certo questa la notizia, ma per una volta non ha già “ucciso” il campionato con larghissimo anticipo. Messi, Mbappè e compagni veleggiano a quota 54 punti con appena 2 vittorie nelle ultime 5 uscite, mettendo in atto una frenata inattesa dopo i Mondiali. Al loro inseguimento il Marsiglia con 49 punti, quindi Monaco con 47 e Lens con 46. Ripetto agli standard del campionato transalpino un equilibrio simile non si vedeva da parecchio tempo e il PSG, suo malgrado, sta facendo di tutto per non chiudere i conti in anticipo come suo solito.
Serie A
Com’è ben noto il Napoli ha già scavato un solco che appare pressoché inattaccabile. Merito del lavoro di mister Luciano Spalletti, certo, che è stato in grado di comporre una formazione che vince e mette in mostra gioco e qualità, ma anche demerito delle rivali. Tenere il ritmo dei partenopei era oggettivamente impossibile, ma pensare che squadre attrezzatissime come Inter e Milan abbiano, a febbraio, distacchi di quasi 20 punti è allarmante. Sintomo che le squadre italiane, anche le migliori, non sono in grado di reggere due anni consecutivi ad altissimi livelli, gestire i tre appuntamenti in una settimana (nonostante rose ampie a disposizione) e, sostanzialmente, selezionano gli obiettivi possibili concentrando forze ed energie solo dove interessa, che sia il quarto posto o una coppa. Al netto della Juventus (che sarebbe seconda) penalizzata, le romane che vanno a singhiozzo e l’Atalanta che è esplosa solo negli ultimi mesi, non c’è mai stata una antagonista credibile per il Napoli. Tanta approssimazione, mediocrità e livelli di gioco bassissimi. Questa è al momento la Serie A, partenopei esclusi, sia ben chiaro.
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