Dybala sta bene, non c’è lesione. La Roma e Mourinho possono tirare un sospiro si sollievo. Forse è colpa dei tanti infortuni del passato e ora, ogni volta che sente un fastidio, tende a fermarsi. Come il più classico dei “malati immaginari”. Fatto sta che gli esami strumentali hanno evidenziato che per l’argentino si tratta solo di un sovraccarico al flessore, nulla di più. La Joya andrà gestita al meglio in questi giorni e le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno ma salterà quasi sicuramente il Verona, domenica sera in campionato. L’obiettivo è riaverlo a disposizione per il ritorno di Europa League contro il Salisburgo in programma giovedì.
Lo stop e l’ansia
L’argentino aveva alzato bandiera bianca ieri a fine primo tempo nella gara di andata contro il Salisburgo, chiedendo il cambio a José Mourinho. Già durante i 45 minuti in cui è stato impiegato non aveva fatto una grande impressione, toccando pochi palloni e rimanendo spesso ai margini del gioco. Un ruolo a cui non ci ha abituato in questi mesi, in cui è stato il centro di gravità permanente della Roma.
Un cambio arrivato per richiesta dello stesso argentino, con Mourinho che ai microfoni di Sky aveva risposto con un laconico “Non so cos’abbia, mi ha detto che non era in condizione per proseguire“. Parole di circostanza da parte del portoghese, che comunque contro il Verona dovrà reinventare la sua squadra senza di lui. Difficile infatti che lo rischi in vista del ritorno di coppa.
La Roma senza Dybala è un’altra Roma. Nelle sei partite disputate senza il numero 21 in campionato, i giallorossi hanno raccolto solo 7 punti, frutto delle vittorie contro Sampdoria e Verona e del pareggio con il Sassuolo. Tre sconfitte invece negli scontri diretti con Atalanta, Napoli e Lazio. Fortunatamente la sua assenza non si prolungherà e quindi la lotta per un piazzamento in Champions League non dovrebbe complicarsi.
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