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Serie A

Stankovic-Thiago Motta, amici contro

Sampdoria-Bologna mette di fronte due giovani allenatori che nel 2010 hanno centrato il triplete. Rispetto all’andata, però, i punti pesano molto di più. Vediamo come stanno le due squadre

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Motta e Stankovic
Da sinistra: Thiago Motta e Dejan Stankovic nella sfida di andata del Dall'Ara (©LaPresse)

Sampdoria-Bologna è una sfida a due facce tra due fratelli. La prima è quella di Dejan Stankovic, che si sta aggrappando con le unghie a una salvezza che sarebbe davvero incredibile. La seconda è quella di Thiago Motta, molto più distesa, che da quando è sbarcato sotto le Due Torri ha sbagliato poco o nulla. E ora sogna l’Europa. La cosa curiosa, però, è che questi due giovani allenatori (Motta è un classe 1982, Stankovic un 1978) pochi anni fa facevano la storia dell’Inter insieme, centrando il triplete con Josè Mournho in panchina. Ora in panchina ci sono loro e domani, alle 15, si ritroveranno uno di fronte all’altro. Come già successo qualche mese fa al Dall’Ara, dove finì 1-1. I punti però peseranno molto di più perché maggi osi avvicina.

Winks metronomo, l’ex Gabbiadini il puntero

Stankovic dal punto di vista tattico ha un 3.4.1.2 che assomiglia a un 3.5.2. Djuricic fa il trequartista in fase offensiva con Winks e Cuisance alle proprie spalle, ma diventa un centrocampista puro in fase di contenimento. Davanti Gabbiadini e Lammers sono i due attaccanti che vanno a caccia dei gol salvezza, con Manolo (ex di turno sempre molto apprezzato a Bologna) capocannoniere della squadra con 4 reti. La mina vagante è Jesè Rodiguez, appena arrivato a Genova e pronto a fare il suo esordio. Difficile dal 1′ minuto, più facile in corsa. 

Sugli esterni ci sono Augello a sinistra e il giovane Zanoli a destra, a meno che non rientri Leris. In difesa, davanti ad Audero, fiducia ad Amione-Nuytinck-Murillo che hanno fermato nell’ultimo turno Lukaku e Martinez. “Il punto con l’Inter è già il passato – spiega Stankovic -. abbiamo fatto una buona settimana ma sappiamo che ogni partita ormai è determinante per noi. Le pressioni si sono, l’importante è continuare sulla strada intrapresa. Nelle ultime uscite siamo riusciti a creare diverse occasioni. Ci servono il gol e i 3 punti, questo è tutto”.

Bologna, scocca l’ora di Raimondo?

Anche Motta non ha dubbi sotto il profilo tattico: sarà come sempre 4-2-3-1. Il modulo che ha portato lui e Dejan sul tetto d’Europa. Di dubbi, tuttavia, ce ne sono alcuni legati agli interpreti. Colpa dei tanti infortuni che hanno colpito il Bologna ultimamente (Bonifazi, Sansone, Soumaoro e Zirkzee), ai quali si è aggiunta la squalifica di Arnautovic. Anche per questo tra le fila dei rossoblù potrebbe scoccare l’ora di Antonio Raimondo, attaccante classe 2004 su cui la società crede fermamente. E di altri ragazzi. “A Genova verranno con noi Pyyhtia e anche Raimondo, dopo la bella vittoria della Primavera contro la Roma (3-2 in rimonta da 0-2 sotto, ndr). Nelle scorse partite non ho convocato Antonio perché non pensavo di utilizzarlo ma questa volta sarà dei nostri: si sta allenando molto bene e anche giovedì sul campo si è visto”.

Il centravanti sarà uno tra Raimondo, Barrow, Ferguson e Soriano. Se sarà uno degli ultimi due sarà falso nueve. In ogni caso l’obiettivo sarà quello di rialzare la testa dopo il ko interno con il Monza. “Che si giochi o meno con un attaccante di ruolo quello che conta è lo spirito, l’atteggiamento positivo che serve per mettere in pratica quanto preparato in settimana. Dovremo essere più intensi della Samp per vincere. Barrow? Lo osservo ogni giorno, come tutti gli altri. Dipende tutto da lui, l’entusiasmo non gli manca: il suo pezzo forte è il tiro in porta, deve riuscire a mettersi nelle condizioni di poterlo sfruttare al meglio”.

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