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La storia di Torino-Cremonese e il cuore del “Mondo”

Emiliano Mondonico, LaPresse
Emiliano Mondonico, LaPresse

Torino e Cremonese non si affrontano in campionato dalla stagione 2005-06 (in serie B) e per ritrovare uno scontro in serie A bisogna andare indietro di addirittura altri dieci anni, precisamente al 28 aprile 1996 quando i granata vinsero per 1-0 al Delle Alpi in un mesto anticipo del successivo torneo di serie B. Torino-Cremonese torna a giocarsi in serie A e inevitabilmente riporta ad un nome su tutti, quello di Emiliano Mondonico.

Primo fra i bomber

Non ce ne vogliano i tifosi atalantini, ma la sfida fra i granata ed i grigiorossi è il derby del cuore del compianto allenatore che proprio a Cremona ha vissuto le gioie maggiori da calciatore, essendo ancora il miglior marcatore della storia cremonese con 88 reti fra il 1966 ed il 1968 e poi ancora dal 1972 al 1979. Ed alla Cremonese è legato anche il suo primo grande successo da allenatore, ovvero la promozione in serie A nel 1984, 54 anni dopo l’ultima volta dei lombardi in massima serie.

Gli esordi

Si affacciava al grande calcio quel giovane tecnico coi baffi, esuberante ala tornante da calciatore, tutto estro e fantasia, così calmo, pacato e pragmatico da allenatore. La sua Cremonese retrocede subito nella stagione 84-85, ma desta ogni domenica un’ottima impressione, gioca bene, ha entusiasmo, voglia di fare, ma è un po’ ingenua, in fondo ciò che si imputa anche alla Cremonese di oggi che raramente ha disputato pessime partite, ma che deve ancora centrare il primo successo in campionato.

A Torino

Poi ecco il Torino ad inizio anni novanta: Mondonico ha a disposizione un organico di tutto rispetto, nel campionato 90-91 conquista coi granata la qualificazione alla Coppa Uefa e l’anno dopo, grazie al talento di Martin Vazquez, Scifo e Lentini, nonché ai gol di Casagrande, arriva ad un passo dal successo continentale, perdendo solo per differenza reti la doppia finale contro l’Ajax; tre pali nella gara di ritorno, la sedia agitata in aria dal tecnico in segno di protesta contro quella che ancora oggi appare una tremenda ingiustizia.

Il successo

Nella stagione 92-93 arriva quello che ad oggi è l’ultimo trofeo torinista, ovvero la Coppa Italia, vinta a spese della Roma in una finale drammatica, sofferta, come da copione della storia granata. Il Torino vince 3-0 all’andata al Delle Alpi e sembra dover andare all’Olimpico in una gita della durata di 90 minuti al termine dei quali riceverà la coppa. E invece la Roma ci mette anima e cuore, vince 5-2 e sfiora l’impresa, ma la Coppa Italia va al Torino e ad Emiliano Mondonico. Quella sera anche a Cremona sono felici.

Ultimi anni

Emiliano Mondonico ha legato a queste due squadre (e naturalmente anche all’Atalanta, portata in semifinale di Coppa delle Coppe nel 1988 e in finale di Coppa Italia nel 1996) gran parte della sua carriera, è tornato a Torino nel 1998 riconquistando la serie A dopo tre stagioni, è tornato a Cremona nel 2007 sfiorando il ritorno in serie B con una finale playoff persa beffardamente in casa contro il Cittadella. E’ ancora oggi, forse, l’allenatore più amato dalle tifoserie, accanto a Gigi Simoni (un altro che ha allenato entrambe le compagini) e a pochi altri.

Epilogo

E’ bello pensare che lunedì sera da qualche parte nel cielo si accenda un televisore, sintonizzato sullo stadio Comunale di Torino per il ritorno di Torino-Cremonese in serie A dopo quasi trent’anni, e che a godersi la partita ci siano proprio Emiliano Mondonico (che chissà per chi farà il tifo), Gigi Simoni, Gianluca Vialli e qualcun altro che non è più con noi, magari divisi dal tifo, ma uniti dalla passione per uno sport che si allontana sempre di più dal cuore della gente ma che, per una volta, forse riunisce tutti.

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