Cosa cambia per il Milan con il ritorno di Mike Maignan? Tanto ma non tutto. Anche se il francese è in procinto di rientrare in campo dopo un lunghissimo stop (la sua ultima presenza risale al 18 settembre 2022, oltre 5 mesi fa) questo non significa che con lui tra i pali il Diavolo tornerà una fortezza impenetrabile. Quest’anno, infatti, sia con lui che con Tatarusanu i rossoneri hanno sofferto in fase difensiva. Tanto, forse troppo. Al punto da costringere Stefano Pioli, dopo l’orribile mese di gennaio (18 gol subiti in 7 partite), a ribaltare la sua squadra come un calzino per ritrovare la solidità difensiva che l’aveva contraddistinta l’anno scorso. Quello del 19° scudetto. E’ indubbio, tuttavia, che Magic Mike porterà in dote almeno un paio di elementi che Tata non ha nel suo bagaglio tecnico: personalità e piedi da centrocampista.
I numeri dei due portieri
Se si analizzano i dati si scopre che i numeri di Tatarusanu e Maignan in questa stagione non sono così differenti. Tra campionato e Champions League il francese ha subito 1.1 gol a partita (10 in 9 gare disputate per un totale di 810′ giocati). La media del rumeno, che ha giocato ovviamente molto di più (2.100′), è di 1.35 reti subite a gara (31 in 23 gare disputate). Tradotto in minuti Maignan è stato battuto una volta ogni 81′ (tenendo la porta inviolata solo in due occasioni) mentre Tatarusanu una volta ogni 68′ (con 7 clean sheet, tre dei quali nelle ultime tre uscite con Torino, Tottenham e Monza).
Del resto ad oggi il Milan, con i suoi 30 gol subiti, ha praticamente incassato le reti della passata stagione, che furono 31 in 38 gare. La forza del Diavolo nel 2021-22 era stata la capacità di tenere lontani gli avversari dall’area di rigore aggredendoli alti. Una volta persa quest’arma, complice una condizione mentale precaria (più che fisica), Pioli è stato costretto a cambiare filosofia abbandonando un calcio sbarazzino ed europeo a favore di un calcio più conservativo, tipico della nostra Serie A. Ma il passaggio alla difesa 3 attuato dal tecnico emiliano ha riguardato non solo la fase difensiva bensì quella di costruzione. E qui entra in gioco prepotentemente il ritorno di Maignan.
Un centrocampista aggiunto
Durante il periodo nero Pioli lo dichiarò apertamente: “La difesa a 3 ci aiuta nell’impostazione dal basso, a 4 stiamo facendo troppa fatica”. Segno che i problemi difensivi del Milan, secondo l’allenatore, nascevano anche dall’incapacità di costruire l’azione in modo fluido e senza correre rischi quando la palla ce l’avevano i suoi giocatori. A quanto pare aveva ragione, perché da quando è passato a 3 dietro con l’inserimento di Thiaw e ha abbassato un po’ il baricentro della squadra il suo Milan è ripartito. E’ meno offensivo e propositivo, ma più efficace e soprattutto solido. In quest’ottica Maignan potrebbe risultare determinante per tornare a vedere il vecchio Diavolo, quello arrembante e capace di imporre maggiormente il proprio gioco all’avversario. I motivi sono racchiusi nelle caratteristiche del numero uno francese.
Magic Mike imposta come un centrocampista. Lo fa con una personalità fuori dal comune, che a volte lo porta a prendere rischi anche eccessivi. E non ha mai paura a rischiare la giocata quando ha la palla tra i piedi, con passaggi corti, medi o a lunga gittata capaci di rompere la prima linea difensiva dell’avversario. Insomma, è un portiere moderno che crea superiorità numerica, un po’ come Ederson del Manchester City. Con lui alle spalle i difensori del Milan possono permettersi di stare più corti, già predisposti mentalmente all’eventuale aggressione in avanti che regala alla squadra la possibilità di recuperare in fretta il pallone, di stare corta e di non allungarsi. Proprio quello che è mancato a gennaio, dove si è visto un Milan quasi sempre spaccato in due.
Le tappe di avvicinamento
Con il rientro di Maignan, dunque, si potrebbe tornare pian piano al 4-2-3-1. Nel mirino c’è la gara di ritorno degli ottavi di Champions League dell’8 marzo, la più importante della stagione. Ma viste le ultime prestazioni di Tatarusanu il francese non ha fretta di tornare tra i pali. Nelle ultime tre uscite il rumeno ha parato e dato sicurezza al reparto come non accadeva da tempo. In particolare col Monza, domenica, ha salvato più volte la sua porta in avvio di partita. Nella prossima sfida contro l’Atalanta, a San Siro, dovrebbe essere ancora lui il titolare. Magic Mike potrebbe scaldare i motori in vista della giornata successiva, la 25esima, che mette i rossoneri di fronte alla Fiorentina al Franchi. La prudenza, in questi casi, non è mai troppa.
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