Una Salernitana finalmente convincente, quella vista all’Arechi. I granata tornano al successo dopo tre ko consecutivi, rullando il Monza fra le mura amiche con un netto 3-0 maturato nel secondo tempo. I gol di Lassana Coulibaly, Grigoris Kastanos ed Antonio Candreva (che suggella una grande prestazione) hanno regalato i primi tre punti a Paulo Sousa, che sembra aver trovato la quadratura giusta per la sua squadra.
Innanzitutto, il tecnico portoghese ha mantenuto una certa ossatura per quanto riguarda il modulo. Confermata la difesa a tre vista nei primi mesi di stagione con Davide Nicola, sottolineando dunque la capacità del tecnico di adattarsi al materiale umano e tecnico a disposizione. Perché non è la disposizione dei giocatori ad impedire alcune delle caratteristiche tanto care a Paulo Sousa, come l’avere una squadra alta ed aggressiva.
Il mister lusitano è partito da questi suoi dogmi fondamentali per rimettere in piedi la Salernitana. Niente più squadra rintanata nella propria metà campo, con il solo obiettivo di proteggere l’area, ma undici calciatori con il coltello tra i denti, con la voglia di riconquistare il pallone il più vicino possibile alla linea di porta avversaria. Riuscendo così ad essere assai più pericolosi offensivamente. Una mentalità meno provinciale e più improntata al calcio europeo.
Non è un caso che a trarne giovamento sia stato un calciatore come Kastanos, dotatissimo tecnicamente e che, nella squadra remissiva di Nicola, non riusciva ad emergere. Al suo fianco, un Candreva apparso rigenerato ieri, da cui può e deve ripartire la riscossa, da leader tecnico quale è. E in più, ieri sono rientrati sia Giulio Maggiore che Pasquale Mazzocchi, protagonisti fino ai rispettivi infortuni. La transizione a squadra internazionale può ora completarsi, con i migliori effettivi a disposizione. Per puntare a quella parte sinistra della classifica tanto agognata dal presidente Iervolino.
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