Stefano Pioli sta realizzando la seconda impresa in pochi mesi sulla panchina del Milan. Dopo quella più importante e storica, ovviamente stiamo parlando dello Scudetto vinto nello scorso campionato, il tecnico emiliano sta rimettendo in carreggiata i rossoneri. Una squadra che, non più tardi di qualche settimana fa sembrava persa, in mare aperto, del tutto irriconoscibile. Le sconfitte in serie tra Supercoppa Italiana, Lazio e Sassuolo (solo in questi tre casi il computo parlava di ben 12 reti al passivo) avevano messo in mostra una formazione del tutto sfilacciata, senza capo né coda e, trovandosi nel momento clou dell’anno, una barca che rischiava di affondare.
Il momento del cambiamento
La svolta, ma si è capito solamente poi, è stata il derby di campionato. Ok, leggendo il tabellino si parla di una sconfitta per 1-0 con rete decisiva di Lautaro Martinez, ma in quel preciso momento è svoltata la stagione del Milan. Dopo mesi di 4-3-3 e 4-2-3-1, Stefano Pioli ha scelto il 3-5-2. Ma, se questo modulo contro i “cugini” nerazzurri aveva fatto sollevare parecchie sopracciglia (di ancelottiana memoria), già nel corso del secondo tempo si era capito la direzione che l’allenatore dello Scudetto voleva far prendere alla sua squadra.
Il passo in avanti
Un 3-5-2 all’inizio decisamente lineare e schematico, con la coppia d’attacco composta da Origi e Giroud, e difesa posizionale nella propria area di rigore. Il messaggio era chiaro: “Prima di tutto non prenderle”. Ma, dal 60′ minuto circa, tutto è cambiato. L’inserimento di Leao in fase offensiva ha alzato il baricentro rossonero e ha riproposto una compagine in grado di affrontare faccia a faccia gli avversari. I benefici di quella novità si sono poi visti nelle settimane successive. Proprio quando tutto sembrava andare verso sud, i campioni d’Italia sono tornati ai livelli che tutti ci aspettavamo.
I risultati si vedono…
1-0 contro il mai semplice Torino, 1-0 in Champions League contro il Tottenham, 1-0 in casa del Monza e addirittura un 2-0 domenica scorsa contro l’Atalanta. Un filotto di risultati che ha fatto tirare un deciso sospiro di sollievo ad un ambiente che appariva in difficoltà e sprofondato in una sorta di “buco nero”. La classifica è nuovamente migliorata, raggiungendo i sopra citati cugini al secondo posto, mentre in Coppa la squadra milanese andrà a giocarsi l’accesso ai quarti di finale al New White Hart Lane, casa della formazione allenata da Antonio Conte, in una situazione di vantaggio.
Uno sguardo più approfondito
Una soluzione tattica che potrebbe sembrare elementare, ma che non lo è stata. Il Milan non gioca con il 3-5-2 di inizio derby. Ora lo schema parla di un 3-4-2-1 o 3-4-1-2, due moduli che stanno unendo copertura difensiva (con la linea composta da Tomori, Thiaw e Kalulu) che sta dando estrema solidità e rinnovata propensione offensiva. Quello che, fino a pochi mesi fa, aveva contraddistinto la squadra di mister Pioli era l’elevata aggressività in fase di non possesso, con linea di pressing alta, per andare subito a fare male. Bene, da qualche settimana questo marchio di fabbrica sembra essere tornato in auge.
Copertura, ma non solo…
La linea mediana, che tanto aveva sofferto nell’ultimo periodo del 4-2-3-1, ora vede Tonali e il suo compagno di reparto, avere più aiuto in fase di non possesso e, soprattutto, maggiore densità alle proprie spalle. Theo Hernandez a sinistra ha più libertà di azione e maggiori opportunità di andare ad attaccare, mentre a destra Messias si sta facendo apprezzare nelle due fasi (con capitan Calabria ormai relegato in panchina), trovando anche due gol consecutivi. Il reparto offensivo, al momento, vede Giroud come fulcro, con il ritorno di Ibrahimovic che garantirà alla squadra più alternative, anche a gara in corso. Lo “zoccolo duro” italiano ormai si può riassumere nel solo Tonali, ma se i risultati sono quelli delle ultime uscite, anche mister Pioli chiuderà un occhio. I punti, dopotutto, sono quelli che contano, e il tecnico emiliano sta portando a termine un’altra grande impresa. Meno appariscente della prima, ma per nulla facile o scontata, anzi…
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