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Cinica e famelica: questa è la Juventus di Allegri. E senza la penalizzazione…

I bianconeri confermano il loro feeling con la Serie A: tra infortuni e caso plusvalenze, senza il -15 oggi sarebbero secondi a 50 punti. E ora viene il bello sia in campionato che in Europa

Rabiot e Bremer
Foto Tano Pecoraro/LaPresse 28 Febbraio 2023 - Torino, Italia Sport, CalcioJuventus vs Torino - Campionato di calcio Serie A TIM 2022/2023 - Allianz StadiumNella foto: esultanza bremerPhoto Tano Pecoraro/LaPresse February 28, 2023 - Turin, Italy Sport, Soccer Juventus vs Torino - Italian Serie A Football Championship 2022/2023 - Allianz StadiumIn the photo: bremer exultation

Tra la Serie A e la Juventus c’è da sempre un feeling particolare. Un filo quasi invisibile che lega la Vecchia Signora ai successi che da sempre il club torinese ottiene nel massimo campionato italiano. Un po’ come il Real Madrid quando scende in campo in Champions League: la forza delle merengues sembra decuplicarsi in Europa, quella dei bianconeri in Italia. La stagione in corso ne è un chiaro esempio. Anche quest’anno, tra mille difficoltà, la squadra di Massimiliano Allegri in campionato conosce pochi ostacoli. Appare strano, visto il gioco espresso, ma ad oggi occupa il settimo posto della classifica con 35 punti, pari al Bologna. E senza il -15 arrivato in seguito al caso plusvalenze sarebbe seconda, da sola, dietro al Napoli. Un’incredibile dimostrazione di resilienza, contro tutto e tutti.

Tra infortuni e processi

Andando ad analizzare la stagione bianconera non possiamo che partire da due dati di fatto: se sul campo la sfortuna ha condizionato la Juve con tanti, troppi infortuni, fuori dal campo i casi legati a plusvalenze e stipendi hanno minato le fondamenta della società complicando di conseguenza anche il cammino della squadra. Due macigni che avrebbero steso anche un toro, ma non la Juve (scusate il gioco di parole). Max Allegri in questo è sempre stato bravissimo: riesce a tenere alta la tensione dei suoi ragazzi anche nei momenti peggiori. Picchiando duro sul concetto che conta solo vincere.

E infatti, dopo un primo periodo di sbandamento legato alla sentenza che ha portato ai 15 punti di penalizzazione, caratterizzato dal 3-3 con l’Atalanta e dallo 0-2 interno di Monza, i bianconeri sono risorti ancora una volta dalle ceneri, come la fenice. Da allora sono arrivate 5 vittorie tra campionato (Salernitana, Fiorentina, Spezia e Torino) e Coppa Italia (Lazio), più il passaggio del turno in Europa League con un perentorio 3-0 in trasferta al Nantes firmato da Angel Di Maria. L’uomo che ci porta al secondo capitolo della nostra analisi.

Guarda gli highlights di Nantes-Juventus 0-3

Il Fideo, insieme a Pogba, Chiesa e Vlahovic, avrebbe dovuto costituire l’asse portante della squadra di Allegri. Ma per larghi tratti della stagione nessuno dei quattro ha giocato con continuità, complici gli infortuni. Il francese è il caso più eclatante, visto che ha fatto il suo esordio martedì sera contro il Torino, il 28 febbraio. Non a caso da quando Di Maria è tornato dal Mondiale vinto in Qatar e ha cambiato marcia, facendo vedere di cosa è realmente capace, la Juventus sembra avere un altro passo. Se anche gli altri tre torneranno a girare il rush finale potrebbe regalare grandi soddisfazioni.

Bravi, cinici e fortunati

Detto questo, anche guardando i numeri, la Juventus merita ampiamente la posizione che occupa in classifica. I gol fatti sono 40 e rendono i bianconeri il quinto attacco della Serie A dietro a Napoli (58), Inter (44), Atalanta (42) e Milan (41). E la difesa, come sempre, è tra le migliori del campionato con 19 reti subite; la Lazio ne ha subite altrettante mentre solo il Napoli le è davanti, con 15 gol incassati in 24 partite. Dati che potrebbero valere la seconda piazza assoluta qualora il Coni ribaltasse la sentenza sul caso plusvalenze, con la Juve che ha presentato ricorso proprio nei giorni scorsi.

Questi dati però non sono tutto. La Juve è stata sicuramente brava ma anche un po’ fortunata. La fame ha portato i bianconeri a gettare il cuore oltre l’ostacolo, vincendo anche tante partite di misura (come non ricordare le 8 vittorie di fila senza subire gol interrotte dal pokerissimo incassato dal Napoli), a volte senza meritarlo in termini di occasioni create (i cosiddetti expected goals) rispetto ai propri avversari. Nonostante questo il cinismo e la voglia di vincere, quella che alla Juve non deve mancare mai, hanno fatto la differenza. In campionato più che in Europa.

Ora comunque viene il bello. Allegri ha l’organico al completo e il morale a mille dopo il successo in rimonta sul Torino, anche questo arrivato sfruttando al massimo le gentili concessioni dei granata che hanno subito 3 gol su 4 su palla inattiva. Domenica i bianconeri scenderanno all’Olimpico per sfidare la Roma, poi affronteranno il Friburgo nella gara di andata degli ottavi di Europa League. Chissà, magari quel filo invisibile che lega la Vecchia Signora ai trionfi italiani ha deciso di tendersi fino alla Germania. Lo scopriremo presto.

 

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