Un eroe ed uno soltanto nella vittoria della Roma sulla Juventus, che rilancia le quotazioni dei giallorossi dopo il ko contro la Cremonese. Le fattezze sono ovviamente quelle di Gianluca Mancini, che ieri è stato assoluto protagonista. Partita attenta in fase difensiva, il siluro che è valso l’1-0 finale e l’espulsione di Moise Kean causata, la gran partita è servita.
Una stagione di vero e proprio rilancio per il centrale scuola Atalanta. Quando ha potuto, José Mourinho non ha mai fatto a meno di lui: fino ad ora ha saltato una sola partita in stagione, l’ultima del girone di Europa League con il Ludogorets per somma di ammonizioni. E a proposito di cartellini, quest’anno è riuscito finalmente a controllare anche la sua irruenza. Dal suo arrivo alla Roma è stato spesso uno dei calciatori con più gialli di tutta la Serie A, chiudendo sempre in doppia cifra per sanzioni e risultando uno dei difensori più ruvidi d’Europa. Quest’anno, netta inversione a U: otto gialli fino ad ora, la metà in campionato.
La sua irruenza è stato forse uno dei limiti che non gli ha permesso di sbocciare anche a livello europeo. In Nazionale il suo quasi omonimo Roberto Mancini lo ha visto spesso come una delle ultime opzioni per la retroguardia azzurra, forse anche per un poco probabile adattamento alla difesa a quattro vista fino a poco meno di un anno fa. Forse il cambio di assetto, con tre uomini avanti a Donnarumma, potrebbe riconcedere a lui spazio.
Anche perché, rispetto al passato, Gianluca Mancini sembra anche molto più sicuro dei propri mezzi tecnici. Spesso da braccetto di destra tenta la sovrapposizione e accompagna anche l’azione, una libertà di movimento che in passato preferiva non prendersi. Segni di una effettiva maturazione? Non lo sappiamo ancora, ma forse non ci siamo lontano.
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