Arrivata alla gara contro il Sassuolo forte della vittoria contro la Roma, la prima in campionato, e dei pareggi 0-0 maturati dalle quattro rivali per la salvezza diretta (si sono giocate Spezia-Verona e Sampdoria-Salernitana), la Cremonese torna da Reggio Emilia da ultima in classifica.
I grigiorossi, infatti, sono stati agganciati dalla Sampdoria e hanno un distacco dal quartultimo posto occupato dallo Spezia addirittura aumentato: ora la formazione di Davide Ballardini è scivolata a 9 punti dalla piazza numero 17, l’ultima valida per mantenere la categoria.
Cura Ballardini
Arrivato ala vigilia degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Napoli, Ballardini ha provato a dare maggiore compattezza e solidità alla Cremonese, adottando un atteggiamento maggiormente prudente che però inizialmente non aveva portato benefici tangibili nel numero di occasioni concesse agli avversari.
Il tecnico ex Genoa da allora ha anche iniziato una serie di peregrinazioni tattiche che lo hanno portato ad utilizzare almeno 5 moduli differenti nelle 9 partite in cui ha guidato la Cremonese, approdando nel finale del Mapei Stadium al 3-4-1-2, sistema di riferimento del predecessore Massimiliano Alvini, sebbene sviluppato con principi differenti. Una ricerca dovuta anche alle necessità contingenti in termini di uomini a disposizione in una rosa decisamente poco ampia.
Necessità
I grigiorossi, però, si trovano nella necessità di fare punti e di conseguenza di vincere partite, come visto anche nell’ultimo match quando, per inseguire il gol vittoria, si sono esposti al contropiede letale della squadra di Alessio Dionisi. Per questo diventa prioritario segnare con regolarità. Nelle ultime tre partite la Cremonese ha avuto una media di 2 reti per match e la prestazione di Dessers contro il Sassuolo, per quanto non sia stata sufficiente per strappare dei punti, può segnare una svolta nella stagione sin qui opaca del nigeriano.
Il tempo, però, stringe e la classifica è sempre più ardua da risalire. Il club lombardo, però, può guardare alla Coppa Italia con fiducia. Senza nulla da perdere e senza la pressione di dover fare punti per provare a risalire sulla linea di galleggiamento che consentirebbe di mantenere la categoria, la Cremonese è riuscita nell’impresa di arrampicarsi fino alle semifinali di Coppa eguagliando il proprio record storico.
Destino viola
Di fronte ci sarà la Fiorentina, con i grigiorossi chiamati ad affrontare per la prima volta una sfida tra andata e ritorno che aumenta le incognite rispetto alle gare secche disputate sinora. Il sogno, naturalmente, è quello di arrivare all’ultimo atto per poi giocarsi un trofeo (con conseguente sogno europeo) di nuovo in un singolo match. Il tutto da underdog della competizione, senza la pressione di dover vincere, ma inseguendo un’utopia.
Prima però ci sarà da preparare la sfida di campionato ancora contro la squadra di Vincenzo Italiano. Domenica 12 marzo allo Zini di Cremona la squadra di Ballardini dovrà tornare a fare punti anche in campionato per giocarsi le residue speranze di salvezza anche in Serie A. Senza che il sogno Coppa Italia passi in secondo piano.
Continua a leggere le notizie di OA Sport Calcio e segui la nostra pagina Facebook
