È tornato a sentirsi grande il Milan che eliminando il Tottenham dalla Champions League e qualificandosi ai quarti della massima competizione continentale per club si riconcilia con la propria storia e la propria tradizione. Dopo lo scudetto della passata stagione, l’approdo nelle migliori otto d’Europa chiude in qualche modo definitivamente la parentesi buia degli anni post vendita da parte di Silvio Berlusconi.
Ritorno al futuro
Se certamente servirà alzare il trofeo per poter suggellare il ritorno ad altissimi livelli da parte del Milan, la qualificazione ai quarti di Champions League assume un sapore storico in senso generale, ma ha anche il merito, limitando lo sguardo ad un più corto raggio, di salvare in qualche modo una stagione che i rossoneri hanno rischiato di compromettere definitivamente.
Gennaio nero
Anche perché a gennaio la squadra di Stefano Pioli si era bruciata due degli obiettivi forse più abbordabili, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, dove però sono arrivate rispettivamente l’eliminazione per mano del Torino e il pesante ko nel derby contro l’Inter.
In campionato, complice le difficoltà di quello stesso periodo e, più in generale, un rendimento altalenante il distacco dal Napoli capolista si è sempre più dilatato fino a diventare di fatto incolmabile, anche se chiaramente la matematica ancora non condanna il Milan.
Tatticamente
Al di là dell’aspetto legato alla tradizione europea del club e senza sminuire i demeriti di un Tottenham apparso troppo povero nella proposta di gioco e nell’atteggiamento, Pioli sta provando a cambiare pelle alla propria squadra, ma la transizione ha ancora appeso un grosso cartello da lavori in corso.
In Champions League, invece, il Milan può ripetere quanto già proposto in campionato. Avere, cioè, un atteggiamento piuttosto reattivo, con attacchi in campo grande e conduzioni palla al piede dei suoi uomini migliori, anche se Leao è ancora lontano dal picco di forma.
Scommessa
Per questo i rossoneri possono scommettere forte sul proprio percorso europeo. Un po’ perché rimane l’unico vero obiettivo ancora raggiungibile e un po’ perché alla squadra di Pioli il ruolo di underdog sembra riuscire particolarmente bene. Il Milan non ha una rosa all’altezza delle big d’Europa, ma può avere la forza di compattarsi come gruppo per un sogno impensabile. Lo è stato per lo scudetto, la sfida è che lo possa essere per la Champions.
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