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Inter, profondo rosso. Colabrodo in Serie A, Inzaghi si gioca la panchina in Champions League

Le coppe potrebbero salvare la panchina dell’ex Lazio che però non può permettersi di guardare oltre la sfida col Porto

Foto Tano Pecoraro/LaPresse10 Marzo 2023 - La Spezia, Italia Sport, CalcioSpezia vs Inter - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2022/2023 - Stadio Alberto PiccoNella foto: inzaghiPhoto Tano Pecoraro/LaPresse March 10, 2023 - La Spezia, Italy Sport, Soccer Spezia vs Inter - Italian Serie A Football Championship 2022/2023 - Alberto Picco StadiumIn the photo: inzaghi

Quella maturata contro lo Spezia nell’anticipo del venerdì della 26ma giornata di Serie A è l’ottava sconfitta in campionato per l’Inter. Con il Napoli già in fuga e che oggi, sabato 11 marzo, contro l’Atalanta potrebbe volare a +18, il discorso campionato appare archiviato per i nerazzurri cui ora non rimane che aggrapparsi alla Champions League, competizione in cui martedì 14 marzo alle 21.00 si giocherà l’accesso ai quarti di finale in casa del Porto.

Saudade

Anche questo, per una squadra in difficoltà come quella nerazzurra, non è un aspetto da sottovalutare. Lontano dal Meazza, infatti, la squadra di Simone Inzaghi non vince da oltre un mese (2-1 a Cremona), avendo poi pareggiato in casa della Sampdoria e perso a Bologna e La Spezia. A precisa domanda, Inzaghi non è sembrato avere una risposta convincente per il mal di trasferta che attanaglia la sua squadra. Più in generale, la sensazione trasmessa è che il tecnico nerazzurro stia faticando a ritrovare un equilibrio reale alla squadra.

Crollo

Il confronto con lo scorso anno dice molto dell’evoluzione della squadra nerazzurra, anche se in realtà, dopo 26 giornate, i punti in meno sono solo 4. In questa stagione, però, l’Inter, pur vincendo lo stesso numero di partite in Serie A (16), ha già subito il doppio delle sconfitte maturate in tutto lo scorso campionato (8 in questa stagione, 4 in tutto la Serie A 2021/22). Anche il confronto tra gol fatti e subiti a questo punto del torneo indica una difficoltà che si sostanzia più in profondità dei soli punti mancanti: i nerazzurri stanno segnando di meno (56-47) e subendo di più (24-30).

Blocco creativo

E dire che l’avventura di Inzaghi a Milano era iniziata nel migliore dei modi. Con la possibilità di partire da un 3-5-2 estremamente codificato come quello impostato da Antonio Conte, il tecnico ex Lazio era riuscito a liberare la squadra dalle catene schematiche del predecessore, risultando una squadra di livello, sia per qualità degli interpreti che per qualità di gioco e tattica.

La sconfitta nel derby di ritorno (doppietta di Giroud a ribaltare il vantaggio iniziale di Perisic) ha certificato come quella proposta tattica fosse arrivata a fine corsa. Inzaghi, però, ha mostrato una fiducia incrollabile nel sistema approntato a inizio stagione, di fatto rifiutandosi di innovare il gioco della propria formazione come invece è prerogativa di ogni squadra, specialmente di alto livello.

Innovazione che Inzaghi si è trovato per forza di cose a compiere in questa stagione per via delle scelte di mercato (partenza di Perisic in primis), ma anche per le situazioni contingenti come l’infortunio di Brozovic e l’esperimento Calhanoglu in cabina di regia. Difficoltoso è però risultato anche l’adattamento di Lukaku (anche per via dei continui stop del belga), ma l’inter non ha mai dato l’impressione di sentirsi comoda dentro il nuovo abito cucito dal proprio allenatore.

Futuro

Soprattutto per questi motivi, tattici, ma anche di gestione delle risorse, il futuro di Inzaghi appare lontano da Milano. Certamente la Supercoppa è un bonus che il tecnico emiliano potrà spendere nei discorsi di fine stagione, ma sarà il cammino nelle coppe a determinare la sua permanenza o meno sulla panchina nerazzurra. Un’eventuale vittoria in Coppa Italia potrebbe anche essere sufficiente, specialmente se l’Inter riuscisse ad approdare almeno ai quarti di Champions League. Ma prima c’è da superare l’ostacolo Porto. E Inzaghi non può permettersi di guardare oltre martedì in questo momento.

 

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