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Calcio italiano

Il Napoli fa un campionato a parte: vantaggio siderale, ormai è count-down scudetto

Il Napoli sa essere cinico e spietato, ma allo stesso tempo spettacolare in tutte le sue fattezze. Mai ossimoro è stato più amato dai napoletani

Khvicha Kvaratskhelia

Lui è un mago con il pallone, io l’ho visto alzarsi da terra e tirare in porta. Soffia il vento d’argentina davanti agli occhi spalancati e pieni di grande speranza. E al momento giusto suona il tango per magia. Lui è l’uomo giusto che ci può far vincere. Tango della buena suerte”. Per iniziare al meglio e descrivere tutte le sensazioni che stanno vivendo i tifosi del Napoli da inizio stagione, non si può non citare l’uomo in grado di raccogliere in sé, nei suoi testi e nelle sue canzoni, il profumo ed il sapore del capoluogo campano: Pino Daniele. L’estratto sopra riportato fa parte di Tango della buena suerte. Una composizione che il musicista napoletano ha voluto dedicare a un dio del calcio, fatto di pregi e difetti: Diego Armando Maradona, probabilmente il più immortale tra i mortali.
Napoli: ricordi di un passato…che stanno per diventare attuali

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L’argentino è stato l’ultimo e l’unico a condurre il Napoli e la città stessa, sul tetto d’Italia (e non solo), lì dove prima d’ora mai nessuno era riuscito ad arrivare. Ha fatto respirare aria nuova e fresca Maradona: ha letteralmente trascinato con il suo carisma e le sue giocate, un popolo interno, che non conosceva, almeno sino ai successi ottenuti quegli anni, la parola vittoria. Simbolo di riscatto sociale e sportivo, è stato fonte d’ispirazione sul campo per chi un idolo ancora non lo aveva, trasformando in terreno qualcosa che apparteneva solo al pensiero. Ecco, se Pino Daniele avesse visto l’attuale Napoli, non si sarebbe discostato troppo dal testo prodotto qualche anno fa. A soffiare sono due venti, quello georgiano e quello nigeriano, gli occhi spalancati della gente sono gli stessi e gli uomini giusti per far vincere diventano due.

Il Napoli di Spalletti sta dominando questa Serie A. Il “Regno Azzurro” è iniziato a Verona, lo scorso 15 agosto, quando i partenopei nella prima partita di campionato hanno espugnato il Bentegodi rifilando 5 gol agli scaligeri. Da quel momento in poi, sì perché non ci sono state interruzioni o cambiamenti di rotta e corsa, la squadra del patron De Laurentiis non ha avuto attorno a sé avversari all’altezza, in grado di contrastare la compagine più forte d’Italia. E non è un caso che anche in Europa, a prescindere da come andrà a finire, il Napoli stia diventando la squadra da battere.

Dopo 26 giornate i punti di distacco dalla seconda in classifica, l’Inter (in attesa del Milan che potrebbe eguagliare i cugini), sono 18. E chi ha mai visto una voragine tecnica e matematica così ampia? Gli uomini di Spalletti stanno facendo un altro sport, qualcosa che in Serie A negli ultimi anni non si era visto. Il Napoli sa essere cinico, spietato, ma allo stesso tempo spettacolare in tutte le sue fattezze. Mai ossimoro è stato più amato dai napoletani, che dopo 33 anni, devono tenere il fiato sospeso solamente qualche giornata: poi sarà Scudetto. Nemmeno più la scaramanzia può fermare questa corsa inarrestabile.

Foto: LaPresse

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