Nessuno come l’Italia con 3 italiane ai quarti in Champions League: caso o rinascita?

Ci sono tre italiane, due inglesi, una tedesca, una spagnola e una portoghese. E’ questo il quadro completo dei quarti di finale di Champions League che prenderanno il via martedì 11 aprile. Le squadre italiane – grazie a Inter, Milan e Napoli – sono dunque la pattuglia più numerosa tra le migliori otto formazioni europee di questa stagione.

In ogni caso, oltre al curioso dato statistico che vede quattro allenatori italiani su otto, le tre compagini della Serie A arrivano a questo traguardo con percorsi estremamente diversi, anche se gli zero gol subiti nelle 6 partite degli ottavi riconcilia con lo stereotipo della tradizione pallonata azzurra.

Fiatone

L’Inter è arrivata ai quarti al termine di una sfida agonica contro il Porto allenato dall’ex Conceiçao, complessivamente mal gestita nell’arco dei 180 minuti e con una qualificazione portata a casa soprattutto grazie ai valori individuali della propria rosa. Alla squadra di Simone Inzaghi è bastato l’1-0 del Meazza e una resistenza più fortunosa che organizzata in Portogallo per strappare il pass qualificazione.

Se da un lato il percorso nelle coppe del tecnico ex Lazio potrebbe rappresentare un buon punto di partenza, i troppi nodi da sciogliere (rebus centrocampo e Lukaku in primis) e l’atteggiamento remissivo con cui è stata accettata l’eliminazione della passata stagione contro il Liverpool fanno sì che l’Inter abbia bisogno di un deciso cambio di passo per andare avanti. A meno di un sorteggio particolarmente fortunato, cioè una sfida ad un’altra italiana.

Occhiolino

Il Milan, che stava attraversando un momento complicato, ha potuto ritrovare alcune certezze tattiche in Europa che in Serie A si era trovato costretto a rivedere.

Al di là del modulo tattico, infatti, in Champions League la squadra di Stefano Pioli è potuta tornare ad avere un atteggiamento maggiormente reattivo, con condizioni e strappi palla al piede in campo grande che in campionato difficilmente ormai gli avversari le concedono.

Il sorteggio inoltre è stato benevolo: Antonio Conte, nella sua carriera sino ad ora nelle coppe, ha mostrato parecchie difficoltà a risultare determinate. Nonostante una rosa non alla pari delle dirette concorrenti, la tradizione del Milan e la comfort zone tattica che trova in Champions possono far sognare un ulteriore passaggio del turno.

Muscoli

Il Napoli invece ha acquisito nel corso della stagione via via maggiori certezze. Le imprese nel girone, specialmente contro il Liverpool, sono poi state corroborate da una cavalcata in Serie A che ha cementato le certezze acquisite dalla squadra di Luciano Spalletti che è sempre più una squadra consapevole e matura.

La doppia sfida contro l’Eintracht Francoforte ha fatto notizia più per quanto accaduto fuori dal terreno di gioco che all’interno: un ottavo di finale senza storia, condotto in porto senza grossi affanni. Su questo – sulla capacità cioè di concentrarsi sui 90’ senza guardare storie, tradizioni, pressioni – il Napoli può alzare la voce anche in Champions League.

Prospettive

Anche perché l’urna in realtà pone due squadre, al massimo tre, sopra le altre come livello: Manchester City e Real Madrid, cui aggiungere forse il Bayern Monaco.

Tuttavia questo risultato, frutto più delle circostanze che non come naturale sbocco di un sistema calcio italiano sempre più accartocciato su se stesso, anche da un punto di vista tattico, potrebbe dare una scossa importante al movimento qualora qualcuna delle italiane arrivasse ad alzare il trofeo.

L’errore, come troppe volte è successo al calcio italiano, sarebbe quello di utilizzare questo eventuale risultato come prova di un buon lavoro svolto invece di mettere in atto il cambio di passo necessario.

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