E ai quarti sarà derby italiano per il Milan. In molti pensavano che alla fine una mano di ex calciatore avrebbe regalato a tutti il doppio derby, italiano e stracittadino, ma così non è stato ed è tempo di Napoli-Milan.
Al netto di quello che accadrà da qui in avanti, la Champions League del Milan è stato un successo, una vetrina e un salto di livello necessario per l’intero ambiente. Un successo perché lo scorso anno il Milan dopo sette anni tornava nel torneo più importante e in sette anni il calcio si trasforma sotto tutti i punti di vista.
Un successo dopo l’apprendistato
Lo scorso anno fu di puro apprendistato infatti, per tornare a saggiare cosa volesse dire giocare partite contro Liverpool, Atletico Madrid e Porto, mentre quest’anno si chiedeva un piccolo passo in avanti ma il raggiungimento dei quarti è più di questo. Ai gironi il Milan ha perso le partite contro la squadra nettamente superiore, il Chelsea, ma è stato implacabile contro Dinamo Zagabria e Salisburgo. Quelle erano le partite su cui focalizzarsi e i ragazzi di Pioli lo hanno fatto al meglio.
Poi agli ottavi una sfida difficilissima, contro il Tottenham di Antonio Conte. A posteriori tanti hanno scritto e detto che i bianchi di Londra alla fine erano poca cosa, errando clamorosamente. Se la Premier League è quella Lega delle meraviglie in cui giocano e allenano i migliori al mondo, superare la quarta forza di questa Lega non è poca cosa.
Il Milan è stato cinico, a Milano ha giocato nettamente meglio, vincendo per 1-0, a Londra ha difeso con ordine e coraggio, senza schiacciarsi mai. Una vittoria meritata.
E adesso il Napoli
Poi la Champions League per il Milan vuole dire anche vetrina, perché mettere in mostra i suoi pezzi migliori per poterli rivendere a peso d’oro e ricostruire con altri calciatori giovani e di prospettiva è in questo momento, a detta soprattutto di Maldini, l’identità che deve avere la squadra. E questa Champions non può che essere stato il salto di livello fondamentale per mettere in mostra una squadra cresciuta sotto tutti i punti di vista.
Con il Napoli sarà una partita molto diversa, tra due squadre che si conoscono alla perfezione e che si affronteranno tre volte nel giro di quindici giorni. Nessuna frase come “vinca il migliore” ci sta bene in un contesto del genere dove a sfidarsi sono squadre della stessa nazione, per poi magari ritrovarsi a giocare un secondo derby italiano contro l’Inter in semifinale. Di sicuro sarà una primavera di calcio davvero storica.
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