E alla fine sono arrivati i nomi della prima lista della Nazionale italiana post-Mondiale, torneo a cui non abbiamo partecipato per la seconda volta consecutiva. Sono nomi molto attesi perché nelle settimane precedenti Roberto Mancini ha più volte sottolineato le difficoltà che ha nel metterli insieme, soprattutto per quel che riguarda il reparto offensivo.
Chi è Mateo Retegui?
E infatti i nomi più “strani” sono stati inseriti proprio tra gli attaccanti, primo fra tutti quello anticipato dal ct anche per non scioccare troppo gli addetti ai lavori di Mateo Retegui. Chi è Mateo Retegui? Prima di tutto è un centravanti e questo a noi serve come il pane.
In secondo luogo è un centravanti fisico, capace sia di associarsi con i compagni sia di fare il riferimento per il lavoro di costruzione che l’Italia cerca di organizzare, tira bene e forte con entrambi i piedi, forse la sua caratteristica principale fino a oggi mostrata è la lucidità sotto porta, che potrebbe venire anche dal suo passato da giocatore di hockey su prato. Il padre infatti, Carlos José Retegui, è stato commissario tecnico della Nazionale argentina di Hockey su prato, con cui ha vinto l’oro olimpico con gli uomini e il Mondiale con le donne. Oggi gioca al Tigre, con cui ha realizzato 25 gol in 34 partite ed è azzurro grazie al nonno materno di Canicattì.
Un Buongiorno in difesa
L’altro nuovo nome interessante è invece il nome di un difensore, Alessandro Buongiorno del Torino. Anche per lui grande fisico, buona reattività e anche discrete competenze nel trattare il pallone. Ha una buona capacità anche nel marcare a uomo, cosa che serve tanto soprattutto se la squadra viene schiacciata nella propria trequarti.
La cosa però che piace molto a Mancini di Buongiorno è la sua competenza nella difesa a 3, mandata letteralmente a memoria grazie all’utilizzo che ne fa Juric in ogni giornata di campionato. Sul centrosinistra il difensore del Toro conosce ogni movimento e meccanismo in relazione anche al movimento dei compagni e questo per la Nazionale, che ha poco tempo per oliare meccanismi complessi, è sempre un plus.
Falcone del Lecce
Infine il terzo nome da sottolineare è quello di Wladimiro Falcone, portiere del Lecce, classe 1995. Nel suo caso la convocazione si è avuta anche per l’infortunio di Vicario, portiere dell’Empoli che sta facendo davvero bene ormai da due anni. Falcone però merita la convocazione perché è un portiere moderno, capace di dare sicurezze a una retroguardia che è cresciuta davvero tanto e ha un’ottima tecnica nel parare, qualità importante anche per procedere nella carriera.
Foto: LivePhotoSport
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