Ormai Antonio Conte e il Tottenham sono ai ferri corti e dopo il pareggio di ieri contro il Southampton, ultimo in classifica in Premier League, non è assurdo vedere anche un licenziamento del tecnico italiano in corso d’opera.
Dopo una buona prima parte di stagione, in cui la squadra regolava le squadre di qualità inferiore ma già perdeva sistematicamente contro le grandi, la situazione è degenerata nell’ultimo mese, anche in concomitanza di alcune partite in cui il tecnico salentino non è potuto essere in panchina per problemi di salute.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
Già nella partita con il Milan, il doppio scontro che ha eliminato gli Spurs dalla Champions League, Antonio Conte aveva sottolineato la poca intensità della squadra e una certa voglia di non far accadere le cose, una sorta di desiderio di piegarsi a un destino già scritto.
La partita di ieri contro il Southampton poi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In vantaggio per 1-3 al 74’, il Tottenham si fa recuperare da un gol di Theo Walcott e dal rigore di Ward-Prowse al 93’. In conferenza stampa Conte ha sbottato: “Il problema è che abbiamo mostrato di non essere una squadra. Siamo 11 giocatori che vanno in campo, io vedo giocatori egoisti, che non vogliono allenarsi e non mettono il cuore. Non hanno voglia di vincere”.
Attacco durissimo a tutto l’ambiente
E poi un affondo pesantissimo che tira in ballo anche la società e l’intero ambiente: “Per cosa dobbiamo lottare? Per il settimo o l’ottavo posto? Non sono abituato a lottare per questo. È responsabilità di ognuno. Qui non sono abituati. Non giocano per qualcosa di importante. Non vogliono giocare sotto pressione, non vogliono giocare sotto stress. La storia del Tottenham è questa da 20 anni, non hanno mai vinto qualcosa. Perché?”.
Uno sfogo davvero durissimo che non solo prelude la quasi ovvia partenza a fine anno, ma pone in bilico il futuro prossimo dell’allenatore. In questo momento il Tottenham è fuori da tutto, ma ha ancora un traguardo fondamentale da difendere, il quarto posto in classifica che gli darebbe la possibilità di partecipare alla Champions League per il prossimo anno. Il proprietario Joe Lewis e l’intero board vogliono giocarsi una fetta importante del futuro con un allenatore che ne ha criticato in maniera netta l’operato o vorranno sterzare in corsa? La storia tra Conte e il Tottenham sta per finire male.
Foto: LivePhotoSport
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