Da semplice voce di corridoio a realtà. I diverbi tra Antonio Conte e tutto il Tottenham nell’ultimo periodo sono diventati irreparabili. Una situazione a cui non si può porre rimedio. Specialmente quando un mister non ne vuole più sentir ragione e decide di spiattellare alla stampa tutti i problemi di una formazione non all’altezza, almeno per competere nei piani alti di Premier e Champions League. Si potrebbe ribattere a questa tesi dicendo che gli Spurs sono attualmente quarti in campionato e nella massima competizione europea per club sono usciti solamente agli ottavi a seguito del doppio confronto con il Milan di Pioli.
Antonio Conte e la fragilità del Tottenham
Ma per il mister ex Inter e Juventus non è così. In quelli che tra qualche giorno, a questo punto, non saranno più i suoi uomini, non ci credeva più nemmeno lui. L’ultima gara di campionato è stata decisiva in tal senso. Harry Kane e compagni sono stati in grado di farsi rimontare nei minuti finali della sfida contro il Southampton, in grado di ribaltare il risultato da 1-3 a 3-3. Scarsa tenuta mentale e probabilmente poca attitudine alla vittoria. Tant’è che nel post partita è arrivato il fatidico sfogo di Conte.
“Il problema è che abbiamo dimostrato di non essere una squadra. Siamo undici giocatori, ma in campo vedo giocatori egoisti, che non vogliono aiutarsi, che non giocano con il cuore. Ma qui sono abituati a questi da molto tempo. La società ha la responsabilità del mercato, gli allenatori vengono qui e hanno la responsabilità. E i giocatori? I giocatori? Dove sono i giocatori? Non vogliono giocare sotto pressione. Non vogliono giocare sotto stress. La storia del Tottenham è questa, in 20 anni non si è mai vinto qualcosa”. Parole forti quelle dell’allenatore leccese, che hanno acceso una miccia da tempo osservata ma solamente calpestata per evitare saltasse tutto in aria.
Il presidente Daniel Levy dopo queste affermazioni ha deciso di trovare la soluzione migliore per entrambe le parti: per il bene del Tottenham e quello del tecnico. Alla fine la scelta presa, e tra qualche ora o giorno dovrebbe arrivare l’ufficialità, è stata quella di sollevare dall’incarico Antonio Conte. Secondo le ultime indiscrezioni, il club sarebbe pronto a versare ben 5 milioni di buonuscita per liberarsi del mister. Da capire adesso quale sarà il futuro dell’ex calciatore della Juventus.
Circolano tante voci in queste ore. Si è passato, ad esempio, di un possibile ritorno di fiamma all’Inter se la dirigenza nerazzurra dovesse decidere di non affidare più il progetto a Simone Inzaghi. L’altra ipotesi è quella di un approdo alla Roma. Mourinho non lo ha dichiarato apertamente e ovviamente nemmeno la società, ma sembra che il portoghese dopo due stagioni sia arrivato al termine del proprio rapporto con i giallorossi. Ora non resta che aspettare prima di tutto l’ufficialità dell’esonero di Antonio Conte e solo in seguito bisognerà capire bene in quale città è pronto a giungere o ritornare.
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